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domenica 2 giugno 2013

Vangelo Mt 6,25-33

In quel tempo. Il Signore Gesù ammaestrava le folle dicendo:
<<Io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre.
Non valete forse più di loro? E chi di voi per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E il vestito, perché vi preoccupate?
Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano.
Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede?
Non preoccupatevi dunque dicendo: "Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?". Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani.
Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta>>.

Commento da persona laica (la mia non è pretesa di sovrappormi alle spiegazioni dei Chierici)

In questo breve passo, il Signore ci mostra a cosa deve tendere l'uomo, qual'è dev'essere il suo obbiettivo principale ossia il regno dello Spirito. Non nega tuttavia i bisogni materiali che l'uomo nella sua condizione di temporanea imperfezione in quanto unione di spirito e materia, necessità: cibo, riparo, sicurezza; ma essi non devono diventare la prima o la sola preoccupazione come in quel tempo accadeva per coloro che seguivano le religione pagane.
Il popolo che seguiva il paganesimo infatti prega la divinità esclusivamente per il benessere del corpo non dello spirito.
Oggi giorno purtroppo con il pensiero unico, che è sostanzialmente il materialismo declinato nelle sue due forme: liberismo e comunismo, viviamo un ritorno del paganesimo che non è tanto (salvo alcuni casi rari espliciti) paganesimo teologico ma DE FACTO è paganesimo pratico:
L'umanità più o meno consapevolmente è esclusivamente impegnata alla ricerca della mondanità e quasi tutta la conoscenza e la tecnica umana in tutte le sue forme è improntata a ciò, divenendo talvolta fine a se stessa.

Volendo ricercare le origini storiche e filosofiche di tale pensiero, esse posso essere trovate nel Protestantesimo sia Luterano ma soprattutto Calvinista che esplicitamente è alla base del pensiero angloamericano liberista: una "nuova religione civile" in cui i concetti e i dogmi teologici vengono messi in secondo piano a favore dell'impegno terreno (soprattutto economico) ritenendolo l'unica cosa gradita a Dio.

Non si può tuttavia cadere nell'errore opposto: il non fare nulla. Il Signore ha dato all'uomo la facoltà, la capacità di comprendere, operare, modificare l'ambiente per le proprie necessità.

Per questo motivo, agendo secondo gli insegnamenti di nostro Signore Gesù Cristo, se noi cerchiamo come prima ed unica il Regno di Dio (che è regno della vera pace e non della pace mondana) anche il nostro agire nel mondo si evolveranno a tale scopo:

Sapere scientifico e tecnica serviranno, sì per affrancare in parte l'umanità dalle sue necessità materiali ma con il fine di dare all'umanità stessa più tempo per la preghiera, la ricerca e contemplazione del Regno di Dio.

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