Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare, va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Commento come laico
Cari amici, in questo breve passo Gesù ci richiama ancora una volta ad una presa di responsabilità e di coscienza delle nostre azioni:
- "chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio"
- "chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio"
Cosa si intende per giudizio? Per molti di noi questa parola ha in sé un accezione negativa e spesso le si attribuisce il significato di condanna.
Però il sottoporsi a giudizio e la condanna non hanno significato coincidente. L'essere sottoposti a giudizio è una condizione temporanea che può tramutarsi in stato di innocenza o di condanna.
L'accezione negativa che spesso noi attribuiamo al termine potrebbe risiedere appunto in questo: prendersi le responsabilità delle nostre azioni: è molto più facile non fare niente per non essere giudicati.
Tutti noi nella nostra imperfezione umana spesso ci arrabbiamo contro qualcuno per i motivi più disparati; tutto questo è parte della nostra esistenza ma quello che è significativo è (oltre al modo in cui noi manifestiamo esteriormente questo sentimento) il motivo/intenzione delle nostre azioni ed proprio su questo che verremo giudicati e davanti a nostro è impossibile nascondere le nostre intenzioni:
Però il sottoporsi a giudizio e la condanna non hanno significato coincidente. L'essere sottoposti a giudizio è una condizione temporanea che può tramutarsi in stato di innocenza o di condanna.
L'accezione negativa che spesso noi attribuiamo al termine potrebbe risiedere appunto in questo: prendersi le responsabilità delle nostre azioni: è molto più facile non fare niente per non essere giudicati.
Tutti noi nella nostra imperfezione umana spesso ci arrabbiamo contro qualcuno per i motivi più disparati; tutto questo è parte della nostra esistenza ma quello che è significativo è (oltre al modo in cui noi manifestiamo esteriormente questo sentimento) il motivo/intenzione delle nostre azioni ed proprio su questo che verremo giudicati e davanti a nostro è impossibile nascondere le nostre intenzioni:
- Ci si arrabbia per questioni futili
- Ci si arrabbia per il nostro tornaconto
- Ci si arrabbia per questioni importanti
- Ci si arrabbia per i propri ideali
- Ci si arrabbia per la giustizia
- ecc...
Bisogna quindi capire la vera pace non è la cosiddetta pace secondo il mondo la quale un eterno conflitto mascherato da pace in cui ogni azione e lecita e giustificata proprio perché è nelle possibilità dell'uomo.
Se davvero si vuol costruire la vera pace come ce la insegna nostro Signore, occorre quindi non solo agire per bene ma anche scegliere come si agisce.
Riccardo Ing
Se davvero si vuol costruire la vera pace come ce la insegna nostro Signore, occorre quindi non solo agire per bene ma anche scegliere come si agisce.
Riccardo Ing
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