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mercoledì 21 maggio 2014

La teologia atea: il caso Vito Mancuso

Nella storia della Chiesa è curioso il fenomeno per cui molti dei più feroci anticlericali siano stati ex-seminaristi. Due esempi curiosi su tutti: il dittatore Stalin e il quasi matematico Odifreddi (l’elenco è lungo).

Il teologo Vito Mancuso è a sé stante: dopo essersi spretato ha cominciato anche lui a combattere la Chiesa, ma professando contemporaneamente una forma di spiritualismo cristiano-buddhista-vegano-ecologista, un moralismo laico e sincretista basato su termini new-age come “empatia”, “armonia”, “energia” ecc.

Mentre un anticlericalismo violento e dichiaratamente ateo viene respinto dalla maggior parte delle persone, il potere di persuasione di Mancuso -grazie al suo approccio “soft”- è al contrario estremamente elevato. Per questo il furbissimo e laicissimo Eugenio Scalfari lo ha premiato, donandogli il ruolo di editorialista di “Repubblica”.

E’ da queste colonne che -consapevole della crisi d’identità del protestantesimo odierno, a rischio di estinzione nelle società occidentali- da anni spinge per una riforma in chiave protestante dell’etica cattolica, sapendo così di indebolirne le fondamenta. Proprio oggi un suo articolo-pippone, non certo sui cristiani massacrati in medioriente, ma sul “diritto dei preti di sposarsi”, ovviamente tutto «per il bene della Chiesa». L’ossessione di Mancuso, tra citazioni evangeliche e bibliche, è sempre rivolta alla bioetica e il modus operandi è insidioso: «che ne sarebbe della Chiesa se fallisse Francesco?», si è domandato tempo fa. Se Papa Francesco non farà una rivoluzione -è la minaccia di Mancuso-, cioè se non aprirà a: matrimoni gay, fecondazione artificiale, sperimentazione su embrioni, eutanasia/testamento biologico, sacerdozio femminile, adozione gay, preti sposati ecc., allora «sarebbe la fine della luce che si è accesa nell’esistenza di tutti gli esseri umani non ancora rassegnati al cinismo e alla crudeltà della lotta per l’esistenza». Il ricatto è evidente.

Un altro recente editoriale, altrettanto significativo, è stato quello del Venerdì Santo. Mentre nel mondo si svolgeva la Via Crucis per ricordare la passione di Gesù Cristo, il teologo Mancuso ha parlato anche lui di Via Crucis ma senza mai citare Gesù, preferendo parlare -non si sa con quale autorità o competenza- di economia, dell’accumulo di denaro, del consumismo, dell’antropocentrismo cristiano ecc. Un fatto significativo per un teologo “cattolico” ignorare il senso della Pasqua e non prendere mai posizione sulla morte di migliaia di cristiani nel mondo, preferendo qualsiasi altra tematica.

I dubbi sulla vera identità di Mancuso sono venuti perfino ad un intellettuale laico come Angiolo Bandinelli. Il teologo di Carate Brianza ha infatti partecipato -ne avevamo già parlato- ad un’intervista in cui ha apertamente negato Dio e l’intervento divino, spiegando che i miracoli «sorgono dal basso, dall'energia della mente umana». Aggiungendo, inoltre, l’assurdità che «una carezza, una parola dolce hanno lo stesso potere curativo di un farmaco».

Bandinelli, perplesso perfino lui, ha commentato: «vi è tutta una letteratura di stampo libertino-illuministico che tende a spiegare in termini naturalistici gli eventi o le situazioni proprie della religiosità. Ora, con Mancuso, siamo al miracolo come “prodigio dell’energia della mente umana”. Non innova di molto, il suo è solo positivismo aggiornato e sofisticato».

Fonte:
http://www.uccronline.it/2014/05/19/la-teologia-atea-il-caso-vito-mancuso/

Commenti

Cari amici. Qualche giorno fa ho appurato che quanto prevedevo e temevo coincideva con la realtà, ossia diverse persone che conosco e che sono cattolici praticanti che vivono molto la vita oratoriana e gli ambienti cattolici sono lettori assidui e appassionati degli articoli di Vito Mancuso.
Potreste obbiettarmi giustamente che la cosa di per se non è un male se fatta all'insegna di un sano pluralismo, ma dato che da come essi ne parlano pare che preferiscano le sue deviazioni moderniste al limite (e spesso oltre) l'apostasia, allora non posso non sconsigliarne la lettura sia alle persone che conosco bene sia a quelle che non conosco affatto. Se non lo facessi verrei meno all'obbligo di carità spirituale.

Potrei fare anche altre considerazioni sull'insipienza dottrinale che ha la maggior parte dei giovani cattolici, ovviamente non certo per colpa di loro stessi, e se a ciò si unisce la non-conoscenza di nomi, cognomi, metodi e motivazioni degli anticattolici (quasi quest'ultimi fossero entità immaginarie o appartenenti ad un remoto passato di persecuzioni), allora il terreno è fertile per "l'anticattolicesimo zuccherato" come lo ha giustamente definito quelli della redazione di RadioSpada in questo articolo.

Chiamatelo se volete anche "Teologia della Liberazione", "Ribellione nella Chiesa" o "Autodemolizione della Chiesa".

Sta scritto che le porte dell'Inferno non prevarranno e la Chiesa trionferà....
Ciò non sia pretesto per non fare nulla o peggio ancora aiutare i demolitori!!!!

"Fratelli, camminate nel Signore Gesù Cristo, come l'avete ricevuto, ben radicati e fondati in lui, saldi nella fede come vi è stato insegnato, abbondando nell'azione di grazie. 
Badate che nessuno vi inganni con la sua filosofia e con vuoti raggiri ispirati alla tradizione umana, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo."
Lettera di San Paolo apostolo ai Colossesi 2,6-8


Riccardo Ing

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