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mercoledì 26 febbraio 2014

È lecito resistere alla tirannia?

Articolo del 19 febbraio 2014

È LECITO RESISTERE ALLA TIRANNIA?

“Il cristiano non deve sempre tirarsi indietro, far la parte del moderato, del perennemente condannato alla perplessità, all’astensione e all’impotenza, lasciando così praticamente le fila del movimento della storia in mano a coloro che sono meno dotati di scrupoli; il cristiano, quindi, non deve rifiutare di usare la forza giusta, quando sia necessario in modo assoluto”
(padre Reginaldo Pizzorni).


LA TIRANNIA TEMPORALE

Secondo S. Tommaso la miglior forma di governo in sé è la monarchia, ma essa può degenerare nella peggior forma di governo: la tirannia di uno solo (S. Th. , II-II, q. 64, a. 1, ad 3).

L’essenza della tirannide si esprime nei comandi rivolti dall’Autorità ai sudditi non in quanto soggetti della società bensì come schiavi (ibidem, ad 5). I commentatori dell’Angelico, ad esempio il Gaetano e Suarez distinguono tra tiranno d’usurpazione e tiranno di governo.

1°) Il Tiranno d’usurpazione

Usurpare significa rubare il possesso di qualcosa e specialmente del potere spettante ad altri, mediante l’uso abusivo di esso (dal latino usus = uso o potere; rapere = rapire). L’usurpatore è l’ingiusto accaparratore di un potere legittimo (per esempio, invade una Nazione, rovescia un governo legittimo e ne usurpa il potere, oppure promulga leggi senza averne la facoltà), egli comanda senza avere autorità. All’inizio del suo operare, egli è senza titolo legittimo di governo (“usurpatore in atto di usurpare”), ad esso bisogna resistere sempre; ma dopo un certo tempo, se non è stato scacciato, può giungere ad imporsi come stato di fatto e la Nazione può accettarlo come suo capo legittimo.

2°) Il Tiranno di governo

È un sovrano legittimo, regolarmente investito del potere. Ma egli abusa dell’autorità, non governando per il bene comune dei sudditi, bensì per il proprio o facendo leggi contrarie alla Legge naturale e divina.

È il caso della legge sull’educazione sessuale ai bambini di 4 anni.

“L’usurpatore ancora in atto di usurpare è un tiranno, al quale non si deve obbedienza. Ma se sopraggiunge l’accettazione dello stato di fatto da parte del popolo, essa consacra la sua legittimità e gli conferisce il diritto all’obbedienza dei suoi sudditi”.

Il fine dell’Autorità

L’autorità, la cui missione è la salus populi suprema lex, ha dei limiti. Il ruolo del potere e la sua ragion d’essere è di spingere ognuno verso il bene comune. “Se l’autorità fallisce questa missione perde non soltanto il diritto di comandare, ma la ragion d’essere”.

Perdita della legittimità

“Gli scolastici, da S. Tommaso a Suarez, non esitano a dire che la Nazione ha il diritto di destituire, di deporre, di cacciare il tiranno. Poiché ha perso il diritto di regnare ed è diventato illegittimo. Ma bisogna che l’abuso sia grave, permanente ed universale”.

La resistenza al tiranno

Nell’XI sec., Manegold da Lautenbach, equiparava il principe-tiranno “ad un guardiano di porci; se il pastore, invece di far pascere i porci, li ruba, li uccide o li smarrisce, è giusto rifiutargli di pagargli il salario e scacciarlo ignominiosamente”.

S. Tommaso nel De regimine principum insegna che “se appartiene di diritto alla moltitudine di darsi un capo, essa può, senza ingiustizia condannare il Principe a disparire, o può mettere freno al suo potere se ne usa tirannicamente”.

Il padre gesuita Andrea Oddone ha scritto nel 1944-45 che la resistenza passiva è sempre lecita nei riguardi di una legge ingiusta. La resistenza attiva legale, in casi in cui la religione è messa in pericolo, è lecita, anzi, occorre “deplorare – come insegna Leone XIII in Sapientiae christianae del 1890 – l’attitudine di coloro che rifiutano di resistere per non irritare gli avversari”.

La resistenza passiva

Essa consiste nella non esecuzione della legge ingiusta, fino a che non vi si è costretti con la forza; ma nel caso in cui la legge ingiusta comandi qualcosa di peccaminoso, “un atto intrinsecamente cattivo in sé, allora la resistenza non solo è permessa, ma è sempre obbligatoria; non si possono eseguire ordini criminali”.

La resistenza attiva non violenta

Essa consiste in un’opposizione positiva alla legge ingiusta, compiuta sul terreno delle leggi o con mezzi legali, per es. pubbliche riunioni, proteste, petizioni ricorso ai tribunali, denunce pubbliche, ecc… «occorre non rifugiarsi nell’indifferenza e nell’inerzia di coloro che non sanno o non vogliono organizzarsi e lottare per una causa nobile e giusta, per timore e viltà di affrontare i sacrifici e i maggiori doveri che questa lotta porta con sé. [...] “A chi cadrebbe in animo di tacciare i cristiani dei primi secoli di nemici dell’Impero Romano, solo perché non si curvavano dinanzi alle prescrizioni idolatriche, ma si sforzavano di ottenerne l’abolizione?”» (Leone XIII, Lettera ‘Notre Consolation’ ai cardinali francesi, 3 maggio 1892)”.

d. Curzio Nitoglia

Fonte: http://doncurzionitoglia.wordpress.com/2014/02/19/e-lecito-resistere-alla-tirannia/

Commento

Ringrazio vivamente Padre Curzio Nitoglia per il suo ennesimo e prezioso contributo teologico e culturale.
Aggiungo soltanto un solo punto che probabilmente LA DITTATURA del nostro tempo e cioè la dittatura finanziaria che ha quasi sottomesso del tutto la politica, l'economia, popoli e di conseguenza le persone singole.
Quella dittatura che con secolare pazienza e intelligenza diabolica ha saputo arrivare dove è arrivata lontano dai clamori della storia. Un autentico leviatano autoreferenziale, presente in ogni aspetto della vita delle persone, e che si arroga come fosse una divinità di decidere su tutto: lavoro, scuola e oggi perfino sulla religione e sessualità.

Preghiamo il Signore e la Madonna che ci aiuti a resistere, non per creare una sorta di paradiso in terra come pretendevano di fare gli illuministi, ma almeno un mondo che gli assomigli anche solo un pochino.

Riccardo Ing

domenica 23 febbraio 2014

Preghiamo per l'Ucraina


Buona Domenica

E' notizia di oggi che l'opposizione extra-parlamentare all'ex premier Yanukovich è riuscita a rovesciare il governo democraticamente e legittimamente eletto. Dal mio (e non solo) punto di vista si apre con oggi una fase ancora più buia per questa nazione da sempre martoriata poiché con l'inganno e con la sovversione entrerà a far parte di quella dittatura invisibile di stampo marxista chiamata Unione Europea.

http://www.youtube.com/watch?v=_EyECfPn8fY

Fino all'ultimo i principali media dei regimi (perché tali vanno chiamati) liberali occidentali non hanno fatto altro che auspicare tale scenario.
Molto spesso io mi chiedo come coloro, che dovrebbero essere chiamati a informare correttamente i cittadini, non facciano altro che obbedire a ordini superiori mentendo e ingannando per veicolare l'opinione pubblica, cosa che, ringraziando il Signore, non sempre avviene.



Anche se la rabbia che provo dentro di me, mi spingerebbe a condannare voi giornalisti, in particolare di

  • RAI
  • Repubblica
  • Corriere della sera

 per il disastro sociale a cui state contribuendo da anni con il vostra codardia e il vostro servilismo verso i poteri bancari, vostri datori di lavoro DE FACTO, e se potessi vi farei anche provare fisicamente il dolore che quei vostri "superiori" causano con la dittatura economica. E non mi riferisco solo nella fattispecie all'Ucraina ma parlo dei recenti tentativi anche i recenti di destituire e incrinare l'autorità del presidente russo Putin tutto per mettere le mani sul gas e le risorse naturali; alle primavere arabe, ecc..

Potete anche mantenere il vostro posto di lavoro, il vostro stipendio e il vostro benessere, ma sappiate che queste cose potranno anche essere importanti in questa vita ma non sono tutto. Anzi esse divengono cose che conducono alla dannazione, quando esse sono ottenute collaborando con i malvagi di questo mondo.

"Sta scritto anche: non di solo pane vive l'uomo, ma anche di ogni parola che uscirà dalla bocca di Dio." (Matteo 4, 4-5 e Luca 4, 4-5)

In ogni caso non posso certo obbligarvi ad agire come martiri. Io non sono nessuno e mai mi sono sognato di credere imporre simili atti eroici a qualcuno, soprattutto per chi ha anche una famiglia da mantenere.

Tre cose però vi chiedo, tre cose non così difficili e dispendiose dal punto di vista puramente materiale:

  • abbiate il coraggio, prima di diffondere notizie sbagliate, almeno di parlare con chi vi impone di fare queste cose sbagliate. Almeno provateci!
  • provate almeno un po' di rimorso e chiedete perdono al Signore per questo male che vi è stato imposto.
  • pregate per la sofferenza del popolo ucraino e perché tutto questo finisca.
Ve lo chiedo dal profondo del cuore!

Riccardo Ing




giovedì 20 febbraio 2014

Quando la libertà distrugge se stessa

di Angela Pellicciari
17-02-2014

Libertà, libertà, libertà. Da Lutero, che la rivendica per primo dandole un significato nuovo e rivoluzionario, la libertà accompagna tutti i passi della società moderna. Lutero, in nome della libertà, nega il magistero pontificio e conferisce ai principi un potere dispotico che comprende, cosa inaudita per una società cristiana, lo stesso potere spirituale. Dai prìncipi ai filosofi: dopo la frantumazione del sapere teologico derivata dal libero esame, è la filosofia, sono i filosofi che si definiscono illuminati, a rivendicare per sé il pieno possesso della libertà. Il dispotismo illuminato e la rivoluzione francese sono i frutti di questo tipo di libertà. Libertà gnostica che pretende di far nuove tutte le cose sostituendo l’uomo a Dio e definendo scienza il sapere illuminato dalla ragione.

Il mondo non si affida più a Dio, non ci si rivolge più a Maria perché porti soccorso nella “valle di lacrime”, il mondo si affida agli scienziati che si dicono capaci di trasformare la terra in un paradiso promettendo la liberazione dal dolore e la realizzazione di ogni desiderio. Bene e male? Concetti che solo chi sa è in grado di intendere nel loro vero significato.

L’ambizione gnostica di costruire un mondo felice ha conseguenze che, col passare del tempo, diventano sempre più tragiche. Invece di libertà, uguaglianza e pace, eserciti di poveri e infelici, privati di ogni parvenza di dignità umana, cadono sotto il pugno di ferro di uomini che ritengono se stessi onnipotenti, liberi di imporre ogni proprio volere.

Marx, Lenin, e Hitler, frutti maturi della gnosi salvifica, fanno politica in nome della scienza e, in nome della scienza, liberano dalla vita e dalla libertà milioni di esseri umani schiacciati da un dolore disumano. Comunismo e nazismo non sono così distanti l’uno dall’altro. Comunismo e nazismo hanno un denominatore comune: l’irrisione della rivelazione e la fede nella scienza e nella ragione. Nella propria ragione. “Un movimento come il nostro –afferma Hitler nel 1944 - non deve lasciarsi trascinare in digressioni di ordine metafisico. Deve attenersi allo spirito della scienza esatta”. Nella prefazione al Manifesto composta nel 1948 Togliatti scrive: “Se nel 1848 il socialismo dall’utopia passava alla scienza, nel 1917 la previsione scientifica e meta lontana della conquista del potere da parte della classe operaia diventa realtà concreta”. Ancora: “Tracciando per la prima volta le fondamentali leggi di sviluppo della società umana esso rinnova la scienza di questa società. Indicando scientificamente la funzione storica del proletariato come forza chiamata dal corso stesso delle cose a rinnovare il mondo”.

Libera scienza al potere, terrore rivoluzionario, stermini di popoli ed etnie, guerra spietata alla religione, trionfo dell’eugenetica, esperimenti su malati e disabili, due guerre mondiali, morte. Morte nei gulag e morte nei lager.

Dopo la seconda guerra mondiale abbiamo, all’apparenza, cambiato strada. Abbiamo pensato di metterci dietro le spalle i frutti velenosi della gnosi nemica di Dio semplicemente scordandoci della sua esistenza. Ma piano piano, a partire dalle istituzioni internazionali, il pensiero illuminato ha ripreso forza. E così abbiamo ricominciato daccapo. Ancora una volta in nome della libertà, dell’uguaglianza e della scienza. Eutanasia (estesa anche ai bambini ritenuti maturi di compiere una simile, libera, scelta), fine della famiglia, creazione di una neolingua accompagnata dalla scomparsa delle parole più care come mamma e papà, educazione alla masturbazione imposta a tutti a cominciare dall'asilo, eliminazione dei “diversamente abili”, imposizione della scientifica teoria dei gender come a suo tempo è stato fatto con l’altrettanto scientifica teoria della razza.


Marx e Hitler hanno perso? Hanno vinto al quadrato. Ha vinto il loro comune denominatore: la gnosi. Con la morte che l’accompagna.


Fonte:
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-quando-la-liberta-distrugge-se-stessa-8462.htm

Commento
Cari amici. A questo articolo avrei messo un titolo diverso: "La finta libertà che distrugge la vera libertà". Al di là del titolo chiaramente provocatorio, nella società di oggi, prodotto del pensiero moderno post riforma che relativizza la realtà, vi è grande confusione in merito a questo termine o al massimo il suo significato è un generico: "fai ciò che vuoi!" ("Sarai il tu il Dio di te stesso", aggiungerei); ossia un potere senza alcun limite apparente..... fintanto che uno non inizia a lavorare in qualche ufficio di una grossa multinazionale oppure per un'azienda pubblica e se non vuole perdere il proprio posto di lavoro (spesso precario), dovrà sottostare ad ogni ordine dall'alto, con tanti saluti della libertà di opinione anche durante il tempo della giornata in cui non lavora (vietato pubblicare ciò che si pensa sulle proprie pagine di facebook o simili,... il resto della storia già lo conoscete cari amici).
Certamente un potrà anche licenziarsi ma in questi ultimi anni non è una decisione che lascia molte possibilità...
Quindi, cari liberali, dove è finita la vostra libertà?

Vi è rimasta forse quella dell'amore libero senza freni? Sicuramente!
Quella di bestemmiare, meglio se contro il cristianesimo? Anche!

A questo punto se proprio devo usare il termine libertà per definire la libertà del pensiero contemporaneo lo impiegherei in questa frase: "Al giorno d'oggi essere liberi significa poter andare all'inferno come meglio si crede!"

Riccardo Ing


mercoledì 12 febbraio 2014

E ora non dite che la Svizzera è xenofoba…

Di Marcello Foa, 9 Febbraio 2014


E ora, per cortesia, non dite che gli svizzeri sono egoisti, xenofobi o addirittura razzisti. Non lo sono affatto. La Svizzera è e resta uno dei Paesi più democratici, tolleranti, altruisti al mondo. Solo che, in tempi di continua sottrazione di sovranità nazionale, continua a credere nelle virtù della democrazia e soprattutto della democrazia diretta, che permettere al popolo di esprimersi su qualunque argomento, anche quelli meno graditi al governo e all'istituzioni.

Così questo fine settimana i cittadini svizzeri – anzi, il popolo elvetico – è andato alle urne e contro ogni previsione e, soprattutto, contro il volere dei principali partiti, del governo, delle associazioni economiche, sei sindacati, ha deciso di approvare l’iniziativa lanciata dell'UDC, il partito conservatore di Blocher, contro “l’immigrazione di massa” ovvero contro gli accordi con l’Unione europea che hanno di fatto liberalizzato il mercato del lavoro svizzero, aprendolo ai cittadini dell’Unione europea.

Questo significa che da domani la Svizzera chiuderà le frontiere e che gli oltre 60mila frontalieri italiani che lavorano nel Canton Ticino perderanno il posto di lavoro? Ovvio che no.

Il popolo svizzero ha dato mandato al Consiglio federale – ovvero al governo federale – di rinegoziare i trattati esistenti e di introdurre leggi che fissino dei contingenti di manodopera in funzione “agli interessi globali dell’economia elvetica”. Tempo: tre anni. Poi si vedrà. Anzi, prima si vedrà. Non sarà necessario aspettare così a lungo per capire la portata di questo voto e l’esito finale che, verosimilmente non sarà in sintonia con il volere del popolo elvetico.

Mi spiego: la decisione elvetica è storica perché anticipa il sentimento che un numero crescente di popoli europei provano nei confronti dell’Unione europea e delle organizzazioni sovranazionali. Un sentimento che troverà piena espressione alle prossime elezioni europee. Gli svizzeri pur vivendo nel benessere, sentono di non essere più pienamente sovrani, di non controllare più il proprio destino. Vedono consuetudini e contratti sociali che sembravano incrollabili, erodersi continuamente, secondo modalità opache, anzi impalpabile. Una sensazione che è particolarmente evidente sul mercato del lavoro, soprattutto nelle zone di frontiera e alla guida di grandi società, che sono ancora nominalmente svizzere ma che in realtà sono condotte e controllate da stranieri. In Svizzera non c’è crisi, ma c’è, da tempo, un disagio fortissimo, un senso di smarrimento, un bisogno di affermazione di identità che ora è emerso prepotentemente. Non è stato un voto razionale, ma emotivo. Non è stato un voto “contro” ma un voto “per”; sì difendere se stessi e la propria identità.

Verosimilmente, però, sarà un voto inutile; anzi, forse addirittura controproducente. Già, perché non è difficile immaginarsi il seguito.

Poche settimane fa il Commissario al mercato interno Ue, Vivane Reding, aveva avvertito il popolo elvetico che “la Svizzera non può scegliere ciò che le piace” con dichiarazioni di rara arroganza. E ora l’Unione europea non potrà certo permettere che la strategia di imbrigliamento della Confederazione elvetica (considerata dal tedesco Schulz ormai “un membro passivo della Ue”) possa venir compromessa.

Già da domani inizierà il fuoco di fila dell’Unione europea a furia di pressioni, minacce, ricatti. Anche il mondo economico elvetico è contrario alla revisione degli accordi. Ecco perché alla fine verosimilmente tutto resterà come prima. E l’oligarchia europea si prodigherà per trasformare, ancora una volta, una sconfitta, in una vittoria. Ovvero per dimostrare di essere più forte della democrazia, di poter piegare alla propria volontà anche popoli – come quello francese, olandese e, in passato, quello svizzero – che si illudono di essere liberi e sovrani.

Fonte:
http://blog.ilgiornale.it/foa/2014/02/09/perche-la-svizzera-dice-no-allimmigrazione-di-massa/

Commento

Cari amici. Abbiamo avuto l'ennesima dimostrazione di cos'è questo oggetto misterioso per molti chiamato Europa Unita: una costruzione tecnocratica non voluta dalla gente comune e che, pur strombazzando democrazia e tolleranza, nei fatti si comporta da regime totalitario quando i cittadini non condividono le scelte prese a Bruxelles.
Tutto ciò è ancora più grave se si considera il fatto che questi tecnocrati non sono stati eletti ma nominati, il tutto all'insaputa della gente grazie anche all'assordante silenzio dei media mainstream, specialmente orientati a sinistra, filoeuropeisti o per meglio dire Eurotalebani o Eurocretini.
Per questi elitaristi i referendum fatti all'interno dell'Unione e adesso anche all'esterno di essa dovrebbero avere le seguenti risposte:

  • Sì Per favore!
Il No, non è contemplata come risposta.

Mi rivolgo a lei Mr Martin Shulz: lei, contrariato dalla libera scelta dei cittadini svizzeri, ha affermato che i trattati vanno rispettati. Purtroppo, forse a causa della sua formazione politica, non comprende o non vuol comprendere che ancor prima dei trattati, va rispettata la volontà del popolo e che i trattati devono essere il frutto della scelta politica e democratica e non dei documenti stilati lontani da occhi indiscrete nelle stanze delle conferenze del Bilderber, Trialaterale o ASPEN di cui lei è, assieme ad altri come lei (ES: Herman Achille Van Rompuy) è assiduo frequentatore.

Ma probabilmente devo supporre la stessa cosa che ha dedotto da tempo il giornalista Massimo Fini e cioè che a persone come lei e ai poteri non eletti che rappresentate: "La democrazia funziona solo quando vi fa comodo!". 

Per il suo bene invito lei e altri a riflettere sulle vostre posizioni altrimenti ci sarà questo scenario per voi:

http://www.youtube.com/watch?v=MnSBnxkj-nk

Riccardo Ing



giovedì 6 febbraio 2014

Approvato il rapporto Lunacek. L’Europa riapre la porta alle istanze Lgbt

Il Parlamento ha approvato questa mattina la relazione Lunacek: 394 a favore, 176 contrari e 72 astensioni. Ignorate le petizioni di cittadini che ne chiedevano la bocciatura.

Febbraio 4, 2014

Il Parlamento europeo ha approvato questa mattina la relazione Lunacek, presentata dall’eurodeputata austriaca dei Verdi, Ulrike Lunacek: 394 a favore, 176 contrari e 72 astensioni. Dopo la doppia bocciatura del “rapporto Estrela”, quindi, la sinistra europea è riuscita a far passare un testo che, pur non essendo vincolante, contiene diverse idee preoccupanti. Gli europarlamentari hanno dunque deciso di ignorare la petizione che denunciava il rapporto che «impone i “Principi Yogyakarta” come ordinamento giuridico dell’Unione Europea. Nei principi Yogyakarta, gli attivisti Lgbt affermano falsamente che ”i diritti speciali per i gay sono compresi nei diritti umani universali” e che tutti i 120 diritti speciali per la comunità gay devono essere imposti al fine di soddisfare a livello internazionale i requisiti di diritti umani riconosciuti».

APERTURA A NOZZE GAY. Nel testo si chiede alla Commissione Europea di «presentare in via prioritaria proposte finalizzate al riconoscimento reciproco degli effetti di tutti gli atti di stato civile nell'Unione europea, compresi i matrimoni, le unioni registrate e il riconoscimento giuridico del genere». Un modo nemmeno troppo nascosto per far valere i matrimoni omosessuali anche in paesi come l’Italia. Alla Commissione e agli Stati membri si domanda poi di riconoscere le modifiche dei «documenti d’identità applicabili ai transgender».

SANZIONI PENALI AGLI OMOFOBI. Gli Stati, continua il rapporto, dovrebbero «astenersi dall'adottare leggi che limitino la libertà di espressione in relazione all'orientamento sessuale e all'identità di genere e riesaminare quelle già in vigore». La lotta contro talune espressioni di razzismo e xenofobia, si legge, dovrebbe avvenire «mediante il diritto penale». Per quanto riguarda l’Italia, il ddl Scalfarotto sull'omofobia, ora in Senato, che prevede il carcere per reati di opinione sarebbe in linea con le nuove disposizioni.

Fonte:
http://www.tempi.it/approvato-il-rapporto-lunacek-l-europa-riapre-la-porta-alle-istanze-lgbt#.UvHqAhB5Ohs

Commento

Cari amici. Una minoranza direttamente interessata da questa scelta sta esultando in questo momento e probabilmente a questa minoranza dobbiamo aggiungere una parte di cittadini comuni che non ha ancora la minima idea di quello che sta succedendo, del perché sta succedendo e, soprattutto, di chi fa in modo che stia succedendo. 
Non abbiamo fatto tempo ad esultare per la rinuncia di Hollande di attuare la legge nominata "Anti-Famiglia" che già vengono prese decisioni sbagliate ad un livello superiore, europeo in questo caso.

Eppure la democrazia liberale, garantiva il diritto qualsiasi tipo di libero pensiero giusto o sbagliato che fosse, o per citare il giornalista Massimo Fini: "il diritto di odiare chi mi pare e piace". Invece questo sembra più un'imposizione: l'obbligo per alcuni, nella fattispecie noi cattolici, a sopportare qualsiasi cosa venga decisa dall'alto.

E adesso cosa accadrà? Cosa accadrà quando durante le messe si leggeranno le letture dell'antico testamento, del Vangelo, delle lettere di San Paolo apostolo riguardanti l'etica e la morale cristiana sul comportamento sessuale? Verranno interrotte le omelie? Verrà messa al bando la Chiesa Cattolica in tutti gli stati dell?unione Europea (come se non fosse già sufficiente la secolarizzazione perpetrata da scelte politiche, sociale ed economiche molto compiacenti alla massoneria)?

Non rivolgo tali quesito solo a voi cari amici ma agli stessi ideatori del rapporto, a quanti lo hanno firmato e a quanti, per CODARDIA (non mi si parli di obiezione di coscienza) si sono astenuti dal giudizio.

Cosa dobbiamo fare? Ditecelo!
Dobbiamo noi cristiani nasconderci e celebrare i nostri riti in segreto come ai tempi delle persecuzioni?
E' questo quello che volete voi pensatori laicisti, farci sparire? E voi cattolici progressisti che siete stati tanto tolleranti con ogni idea sbagliata (distinguiamo la tolleranza verso le persone da quella verso le idee) e che cocciutamente avete cercato di mischiare il comunismo in tutte le sue forme e cristianesimo volete proprio questo, che ci nascondiamo o che abiuriamo la nostra fede?

Come sempre il Signore profetizzo bene ciò che sarebbe avvenuto:


Ma pongo il seguente quesito: era proprio necessario arrivare a questo punto per stupidità e mancanza totale di prudenza?
No si poteva evitare questo male in virtù di ciò che ha detto il Signore?

Riccardo Ing