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lunedì 16 dicembre 2013

FORCONI-MASSONI?


15 dicembre 2013 by sertillanges
PREMESSA


Il presente scritto non si prefigge il compito di ricostruire nei minimi dettagli la genesi del movimento cosiddetto dei “Forconi” ma – data la contemporaneità dei fatti e degli avvenimenti – intende mettere in luce alcuni aspetti alquanto singolari degli stessi e la perfetta quanto straordinaria aderenza di intenti e di fini con i disegni di alcune obbedienze massoniche.

A coloro i quali potrà apparire inverosimile  una ricostruzione di siffatta maniera (che si baserà su documenti e deduzioni logiche scaturite dall'analisi degli stessi) basterà far menzione dell’insegnamento della storia la quale ci ricorda – ad esempio – che gran parte  delle sollevazioni apparentemente spontanee e popolari che si sono verificate in Europa all'epoca della Rivoluzione Francese o negli Stati Italiani nell'800, sono il frutto – per stessa pacifica loro ammissione – di un intenso quanto capillare lavorìo di sette massoniche o paramassoniche che hanno avuto come scopo quello di rovesciare i Troni e gli Altari per instaurare con inganni, cospirazioni e violenze, i principî anticristiani partoriti nelle stesse logge.

Ma anche nel ‘900 i regimi fascisti e comunisti hanno avuto – sin dall’inizio - l’appoggio di circuiti ed organizzazioni più o meno occulte. E questo modus operandi vale anche per quella fase politica della storia italiana che va sotto il nome di “strategia della tensione”.

Dunque, un intento – il nostro – di leggere gli accadimenti di questi giorni in controluce senza alcuna velleità “dietrologia” ad ogni costo ma cercando – per quanto possibile – di mettere in guardia le migliaia di persone che, spinte da una legittima necessità materiale e sotto l’impulso di una sacrosanta esigenza di giustizia sociale, sono scese in questi giorni in piazza per protestare.

I LIMITI DI UNA PROTESTA.

Ad un’analisi anche sommaria delle “parole d’ordine” della protesta appare incontrovertibilmente che ci si trova innanzi ad una massa fortemente eterogenea sia per composizione sociale che per rivendicazioni immediate.

Tuttavia, un elemento accomuna questa massa interclassista: far cadere il governo Letta ed indire nuove elezioni. Una richiesta attuata con mezzi forti (che non significa violenti) ma che insiste su di un argomento debole: il ricorso alle urne.

Già questa prima considerazione ci induce a riflettere sul carattere squisitamente “politico” (senza voler fornire un dato valoriale ma limitandosi a registrare i fatti) della “ribellione”. Certo, non mancano le argomentazioni un po’ più pregne di contenuti (sprechi della politica, regime vessatorio di Equitalia, le banche che mettono in ginocchio l’economia di una Nazione, ecc.) ma restano marginali ed intrinsecamente limitate sia per la forma “magmatica” e fluida delle manifestazioni che per la genesi delle stesse: di “pancia” e non di testa.

Inoltre, se si considera in che contesto e con quali modalità comunicative si è giunti ad organizzare il “9 dicembre” ci si trova di fronte a moltissimi dubbi ed interrogativi.

Ad esempio, appare alquanto superficiale impostare un'azione che tende a compiere azioni forti diffondendola così pomposamente sul posto più spiato al mondo (FACEBOOK) con la certezza di infiltrazioni da parte di provocatori e servizi segreti. Se si è in buona fede certamente si é sprovveduti. E chi é sprovveduto non può autonominarsi capo di una "rivolta".

Non dimentichiamoci che le cosiddette “primavere arabe” sono state innescate soprattutto con l’attività in rete di agenti della CIA. Sembra di riascoltare le parole del “compagno” Palmiro Togliatti nel 1947 il quale rispondendo a Pajetta che lo informava di aver occupato la Prefettura di Milano, rispondeva: “Ah, bene. Ed ora che ve ne fate?”. Ossia, senza una piattaforma politica e senza contenuti politici si corre il rischio di essere facile preda di manovratori che, dopo aver creato gli “états d'ésprits”, finiscono col manovrare i popoli. Beninteso, rivendicazioni e contenuti politici che vadano al cuore del problema (l’incapacità degli Stati di essere proprietari della moneta) e non verso le false soluzioni create ad arte dai mass-media per indirizzare sapientemente la rabbia popolare da loro stessi indotta (costi della politica, ad esempio).

Non è un mistero, tanto per citare un solo esempio eclatante, che i leaders della protesta anti-G8 o contro la globalizzazione all'epoca dei fatti di Genova 2001, siano ben accetti nelle logge massoniche francesi.

MA LA PROTESTA È INDIRIZZATA ANCHE CONTRO LA MASSONERIA.

Un’obiezione legittima e assolutamente da prendere in considerazione soprattutto se si pensa ai fatti di Roma dell’ottobre 2011 quando migliaia di manifestanti invasero la Città Eterna rendendosi “protagonisti” di una vera e propria guerriglia urbana orchestrata dalle frange più violente raggruppate sotto  la sigla degli “Indignados”. Quella stessa manifestazione che aveva tra le parole d’ordine la lotta al cosmopolitismo finanziario, al predominio della finanza sull’economia, alla “cinesizzazione” del mondo si prefiggeva di far cadere il governo Berlusconi e, “paradossalmente”, venne benedetta proprio dai massimi esponenti della finanza internazionale come lo speculatore Soros ed il governatore della BCE Mario Draghi.

Non mancò chi – a ragion veduta – intuì una regia esterna di quei fatti che avrebbe contribuito a far cadere il governo Berlusconi ed a far insediare a Palazzo Chigi il “massone” Mario Monti. Una rabbia eterodiretta e sapientemente orchestrata?

Questa volta, invece, i guru della speculazione sono l’obiettivo della protesta. Anzi, a dirla tutta, anche le conventicole paramassoniche come la Trilateral Commission ed il Bildelberg Group – giusto per citarne due – costituiscono i parafulmine di un malcontento diffuso e trasversale.

Agli attenti studiosi e ricercatori dei fenomeni sociali e politici, non sfugge che alla base dei grandi sconvolgimenti epocali mondiali, esiste una sorta di “dialettica Hegeliana” secondo la triade “TESI-ANTITESI-SINTESI”. Vale a dire che dall’apparente scontro di due modelli o istanze irriducibili, si giunge ad una “sintesi” degli opposti che andrà a costituire la futura TESI di una nuova impostazione dialettica hegeliana e così via. È stato così per la seconda guerra mondiale dove il “necessario” scontro tra i fascismi ed i comunismi ha costituito la tappa intermedia per l’egemonia culturale e politica della “tirannide democratica”. È stato così, ad esempio, all’epoca della speculazione monetaria degli anni ’90 condotta proprio da Soros ai danni della Lira Italiana e della Sterlina Inglese che ha fatto implodere lo SME per fungere da battistrada per gli accodi di Maastricht e la nascita della successiva Unione Monetaria Europea.

D’altronde, alla base dell’agire pratico delle massonerie, esiste il motto “l’Ordine lo si raggiunge attraverso il Caos” che rappresenta una sorta di rinascita iniziatica globale ed individuale.

“FRATELLI COLTELLI”.

Ciò considerato e premesso, non è un mistero che all’interno delle obbedienze massoniche italiane esista una sorta di guerra (alla faccia della tolleranza massonica) senza esclusione di colpi che vede contrapposti il Grande Oriente d’Italia Democratico  (ed il suo braccio metapolitico Democrazia Radical Popolare) di Giole Magaldi al Grande Oriente d’Italia di Gustavo Raffi. Non è una novità. Anche agli inizi del secolo scorso dal Grande oriente d’Italia si registrò una fuoriuscita di “fratelli” che diedero vita alla Gran Loggia d’Italia. Il casus belli? Il dibattito in parlamento sull’educazione religiosa da impartire nelle scuole pubbliche.

Il Grande Oriente d’Italia Democratico, si ritiene l’unico e vero depositario dello spirito originario ed originale della liberomuratoria: anticlericale, giacobina, risorgimentale, popolare, progressista. In una parola di “sinistra” e ritiene, per converso, che l’attuale guida di Gustavo Raffi al GOI abbia tradito esattamente questo spirito snaturando la funzione “civilizzatrice” della massoneria inserendosi in un sentiero diametralmente opposto e di “destra”: clericalismo sostanziale ed alleanza con i poteri forti tecnocratici che guidano l’Europa a cominciare dalla BCE.

Per questo, il Grande Oriente d’Italia Democratico ha condotto una guerra senza quartiere al “fratello” Berlusconi reo di aver “usato” la sua affiliazione massonica per perseguire finalità non coerenti con quello spirito puro della massoneria ed in un passato recente ha fortemente osteggiato le scelte del Governo Monti. Anche Letta e Renzi sono nel mirino del Grande Oriente d’Italia Democratico  per le stesse motivazioni.

Ed è proprio dal sito del GOD che si apprende come le istituzioni mondialiste come la Trilaterale, il Bildelberg, il CFR, ecc. sono istituzioni “paramassoniche” nel senso che non costituiscono logge ma che devono porsi al servizio della massoneria propriamente detta.

Anzi dalla lettura di numerosi ed interessanti articoli pubblicati sul sito del Grande Oriente d’Italia Democratico si apprendono notizie ed informazioni interessantissime. Vale la pensa di estrapolare un lungo stralcio al fine di cominciare ad inquadrare l’intero contesto entro il quale ci muoviamo: “(…) Questo tipo di associazioni possono essere definite para-massoniche in quanto sono sempre fondate da un nucleo ristretto di Liberi Muratori, i quali poi coinvolgono nelle loro attività sociali anche non-massoni (cosa che non potrebbero fare in Loggia, dove si può accedere soltanto dopo un lungo percorso preparatorio e una iniziazione ufficiale di tipo misteriosofico) per finalità più direttamente politiche, diplomatiche, civili, culturali o economiche di quanto (ufficialmente) può concedersi di fare una singola officina libero-muratoria o una federazione di logge (Comunione o Obbedienza che dir si voglia), vincolate a determinati principi rituali e sapienziali (...) Rimane il fatto, però, che –immancabilmente- queste società (segrete o palesi) para-massoniche sono sempre dirette (in modo riservato e più o meno velato) da una ristretta cerchia di Massoni: i non-massoni vi figurano come comprimari subalterni, compagni di viaggio, semplici ospiti occasionali, anche se si tratta di personalità ragguardevoli – a livello nazionale o internazionale – della politica, dei media, della diplomazia, dell’industria, della finanza, della cultura, etc. (…) I partecipanti tecnicamente non massoni a queste società paramassoniche sono considerati dei “profani utili”.
Quelli che vengono invitati una tantum alle riunioni esterne dei club para-massonici come il Bilderberg Group, la Trilateral Commission, il CFR, il RIIA, etc., non rivestono una grande importanza nell’ambito di questi consessi e la loro utilizzazione (da parte dei Fratelli Muratori che controllano rigorosamente i citati club para-massonici) è contingente e limitata. Coloro che invece vengono convocati stabilmente e utilizzati con qualche frequenza per qualche operazione politico-diplomatica, economico-finanziaria o mediatica, godono di una più ampia considerazione e ricevono benefici maggiori di quei profani che solo una o due volte siano stati invitati. Quei soggetti, maschi e femmine che, pur senza avere compiuto il rito d’iniziazione massonico propriamente detto, vengono cooptati come membri a tutti gli effetti di queste società para-massoniche sovra-nazionali, sono considerati dei Para-Massoni, una specie di fratellastri, i quali non avranno mai un ruolo di indirizzo gestionale o strategico in capo alle varie associazioni mondialiste di cui sono parte (tale ruolo è riservato esclusivamente a Massoni passati per il gabinetto di riflessione e tra le colonne Jachin e Boaz), ma vi manterranno comunque un ruolo servizievole e utile (per sé e la propria carriera/sorte personale; per gli altri, specie per i danti causa/mandanti in grembiulino), ancorché subalterno. Ma c’è modo e modo di essere subalterni: alcuni rimangono per tutta la vita dei “camerieri” (anche se di rango elevato), altri possono arrivare ad essere dei “caposala”, qualcuno più fortunato può persino trovarsi ad impersonare un ruolo di “maggiordomo” o “gran ciambellano”. Tuttavia, i ruoli veramente direttivi e strategici sono riservati ai Fratelli Liberi Muratori propriamente detti, che non solo sono all’origine di tali società para-massoniche (avendole costituite), ma ne mantengono sempre -di generazione in generazione, attraverso un lascito che non è familiare in senso profano, ma di precipua ascendenza spirituale-iniziatica- il ferreo controllo. Il perfetto Para-Massone, in questi contesti, solitamente deve essere una persona ambiziosa ma anche servile e cosciente dei propri limiti e della propria subalternità rispetto a chi sia Massone a tutti gli effetti; una persona furba e sveglia più che veramente intelligente, piena di spirito di iniziativa ma senza grandi idee o principi troppo radicati (…). Tutto ciò premesso, dichiariamo e riconosciamo ufficialmente e pubblicamente che Enrico Letta è quasi un perfetto Para-Massone (…) abbiamo dunque a che fare con un individuo che, proprio in virtù della propria mediocrità intellettuale, dell’assenza di idee che non siano del tutto banali, conformiste e rabberciate (…), del proprio carattere diplomatico, servile e opportunista (rispetto ad ogni potere forte e costituito), è stato da anni prescelto come uno dei più promettenti allievi Para-Massoni per l’Italia, da parte di coloro che fanno “girare la ruota” in Europa, in Occidente e nel Mondo, da qualche decennio. Questi attuali “volgitori della ruota” (…), dopo circa due secoli e mezzo di ininterrotta egemonia della Libera Muratoria progressista (creatrice delle moderne società aperte fondate su stato di diritto, parlamenti rappresentativi, laicità delle istituzioni, trinomio Libertà, Fratellanza Uguaglianza, diritto al lavoro e alla dignità personale per ogni cittadino etc.), sono alcuni estesi e influenti gruppi di Massoni contro-iniziati, reazionari e conservatori, desiderosi di realizzare una graduale ma inesorabile involuzione illiberale, anti-democratica, tecnocratica e neo-oligarchica nella gestione della res publica occidentale (...) Questi attuali “volgitori della ruota” (…) stanno mettendo in atto non già un complotto o una cospirazione occulta, bensì un progetto che è potenzialmente sotto gli occhi di tutti, salvo per coloro che si rifiutino di guardare (…) finalmente personaggi come Giorgio Napolitano, Mario Monti, Enrico Letta & Compari-  con tutti coloro che gli sono andati e ancora gli andranno dietro con vomitevole e acritico servilismo decerebrato- saranno nudi e senza più giustificazioni dinanzi all’opinione pubblica del Popolo Sovrano. Un Popolo, si badi bene, cui non mancherà il supporto delle avanguardie massoniche progressiste nazionali e cosmopolite, come già accadde in Occidente nel 1776, nel 1789, nel 1820-21, nel 1830-31, nel 1848, nel 1870 e nei decenni successivi, sino alla sconfitta del nazi-fascismo (magnum opus di cenacoli massonici reazionari che avevano nel Gran Consiglio del Fascismo e nell’establishment finanziario e industriale nazista vicino a Hjalmar Schacht i propri referenti privilegiati in Europa) nel 1945 e alla fondamentale approvazione della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 10 dicembre 1948. Da allora, i Fratelli progressisti si sono seduti colpevolmente sugli allori e i trionfi conseguiti, senza accorgersi per tempo che gli ambienti massonici reazionari e conservatori (per secoli minoritari e sempre sconfitti), convinti di avere il diritto-dovere di governare il popolo bue ed asino con rinnovato ed elitario pugno di ferro, nonché la facoltà di trasformare ovunque la democrazia in “democratura oligarchica”, hanno di molto accresciuto il loro potere e la loro influenza nell’ecumene planetaria, specie attraverso il controllo maggioritario di quelle società para-massoniche di cui “maggiordomi-cortigiani” come Enrico Letta ed altri politicanti europei sono figli legittimi e servizievoli (…) Anche le aristocrazie d’Ancien Régime danzavano leggiadre e incuranti sull’orlo dell’abisso; incuranti del privilegio odioso e dei soprusi in danno di milioni di aspiranti cittadini trattati come sudditi privi di ogni peso politico, sovranità e dignità personale. Poi, però, i labari delle logge massoniche progressiste furono portati fuori dalle officine, il trinomio Libertà-Fratellanza-Uguaglianza uscì dal chiuso dei templi libero-muratori per animare le rivendicazioni di donne e uomini agguerriti, il canto della marsigliese scosse sin dalle fondamenta tutto il Vecchio Continente. In campana (...)”.

Scritto “illuminante” che apre una nuova chiave di lettura rafforzando l’idea dalla quale eravamo partiti: un’élite di tecnocrati “paramassoni” – nel senso appena spiegato – o di “massoni reazionari” che, venendo meno al proprio compito, ha blindato la stanza dei bottoni delle organizzazioni strumentali paramassoniche mondialiste, per dirigere i binari della storia verso un’involuzione di tipo oligarchico.

Stesso linguaggio dei forconi, stesse argomentazioni, stessa critica. È la dimostrazione più evidente che non è sufficiente essere “contro” per ritrovarsi automaticamente dalla parte giusta. Si può essere ferocemente contro l'Europa dei tecnocrati alla Monti ed essere un fervente massone. Si può chiedere la testa di Letta e di questo governo e far comunque partire gli ordini dalla loggia. Si può addirittura chiedere la riforma della BCE indossando in ogni caso il grembiulino delle grandi occasioni. La storia insegna che le "rivoluzioni" -  apparentemente ammantate da evanescenti rivendicazioni di giustizia sociale - spesso e volentieri sono state partorite all'interno dei covi della massoneria. Sono scoppiate simultaneamente ed in posti diversi per il tramite dei loro agenti cospiratori… E lo ammettono gli stessi massoni in  maniera trasparente. Un ossimoro, a prima vista…

Si obietterà che questo scritto, sia pur interessante, non prova assolutamente nulla né tantomeno la regia dei Massoni progressisti del Grande Oriente d’Italia Democratico rispetto alle manifestazioni di questi giorni.

Vero. Tuttavia, si conceda che è possibile almeno rilevare una perfetta simbiosi di intenti e fini tra le proteste ed i desiderata di questo Grande Oriente.

In ogni caso, continuiamo nella ricerca e nell’opera di ricomposizione del mosaico inserendo nuove tessere. A tal proposito sarà interessante far notare come la parola “Forconi” viene ripresa diverse volte in articoli non proprio recenti del sito del GOD e che assumevano il tono quasi minaccioso. È doveroso ricordare che la protesta di questi giorni costituisce la duplicazione di quella andata in onda nel gennaio 2012 sempre con le medesime modalità e sempre dai “Forconi”.

Leggiamo cosa scrivevano i massoni del del GOD il 31 dicembre 2011 pochissime settimane prima di quelle manifestazioni: “(…) Ma dall’Europa, così come già accadde nel XVIII secolo (e stavolta ancora meglio di allora) verranno le idee e le pratiche rivoluzionarie in grado di strappare gli Oligarchi dai loro ignobili e prevaricatori sogni di dominio. Dall’Europa, se necessario, verranno i forconi in grado di atterrire e mettere in fuga i nuovi (aspiranti) aristocratici e i loro cortigiani cicisbei. Buon 2012 a Tutti, eccezion fatta per coloro che vorranno opporsi ad una necessaria Rivoluzione Democratica del XXI secolo (...)".

Ed il 1 gennaio 2012 si ammoniva che "(...) se in Italia Napolitano e Monti guidano la “barca” con determinate ricette (fallimentari, odiose e prive di qualsivoglia utilità economico-sociale), la colpa è anche di quelle classi dirigenti e di quei cittadini che glielo stanno consentendo, invece di iniziare a imbracciare i forconi e a tirare pomodori... (...)".

Casualità semantiche? Coincidenze linguistiche? Diamo ancora il beneficio del dubbio. Ma apprestiamoci a leggere un comunicato sempre del GOD nel quale al termine delle manifestazioni dei “Forconi” del gennaio 2012, si dava pieno appoggio (almeno morale ed ideale) alle stesse manifestazioni: "(...) In conclusione, comunque, Democrazia Radical Popolare come Movimento specificamente politico trans-partitico (insieme a Grande Oriente Democratico, quest’ultimo da una prospettiva di supporto metapolitico e civile) chiede Giustizia, Ascolto e Rispetto per le necessità del Popolo Siciliano in rivolta nei giorni passati (e in quelli futuri, se non si cambia musica)".

Ognuno tragga le conseguenze che desidera ma lasciando i fatti nella loro cornice di obiettività. Tanto più che nel luglio del 2012, in un articolo apologetico e celebrativo della massonica Rivoluzione Francese, si poteva ancora leggere quanto segue: "(...) Come negli anni, nei mesi e nei giorni che precedettero il 14 luglio 1789. Buona Presa della Bastiglia a tutti, nel frattempo, con lo sguardo volto all’EuroTower di Francoforte, nuovo simbolo di un potere assolutistico, dispotico e tetragono che persegue gli interessi esclusivi di nuove aristocrazie ciniche e beffarde, nonché manipolatrici della credulità del popolo bue. Fintanto che il popolo non prenderà i forconi e tornerà ad indossare il berretto frigio della Rivoluzione. Non per abbattere il capitalismo e le istituzioni democratiche (come ancora vagheggiano gli imbecilli di estrema destra o di estrema sinistra non democratica), ma per difendere una sana e libera economia di mercato armonizzata con lo stato di diritto, la democrazia, la giustizia sociale e il diritto di tutti e di ciascuno alla felicità e alla sicurezza morale, materiale e spirituale, in conformità ai principi stabiliti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani approvata all’ONU il 10 dicembre 1948, figlia legittima di quell’altra Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino del 26 agosto 1789, che senza i fatti del 14 luglio precedente non sarebbe mai stata promulgata dinanzi alla Francia e al Mondo(...)".

Ritorna ancora la parola “forconi” in associazione con l’epopea massonica della Rivoluzione Francese.

Nel novembre 2012, invece, si preannunciava una forma di protesta ferma e non violenta: "(...) AD MAIORA, cittadini italiani ed europei, auspicando che il POPOLO del Vecchio Continente sappia combattere, con FERMA E INESORABILE NON VIOLENZA e con INDOMITA RIBELLIONE DEMOCRATICA, lo sciagurato Progetto neo-oligarchico che sta progressivamente cinesizzando la società europea. Si consideri poi il carattere altamente esemplare e significativo delle nostre prese di posizione, visto che Noi di GOD siamo fermamente a favore della costruzione degli Stati Uniti d’Europa e quella che rifiutiamo con sdegno, piuttosto, è questa UE matrigna, iniqua e funesta. E ricordate tutti che, a meno di violazione anche formale delle regole democratiche (e alcuni euro-tecnocrati sono probabilmente vicini a compierle, anche se ancora non hanno oltrepassato certi confini), la protesta, per essere FORTE e CONVINCENTE, deve rimanere rigorosamente NON VIOLENTA(...)."

A tutto ciò si aggiunga anche l’alto valore simbolico rappresentato dalla forma scelta (da chi?) per rappresentare nelle piazze questa protesta: il Tricolore ed il richiamo forte, quasi ossessivo, al Risorgimento. È appena il caso di ricordare ai lettori che il cosiddetto “Risorgimento” con tutto il suo ciarpame di simboli (ivi compreso il “tricolore”) appartengono all'armamentario rituale delle logge massoniche. Abbondante e diffusa è la letteratura e la bibliografia reperibile anche in rete che appare superfluo procedere ad una dimostrazione dell’ovvio.

A quanti resteranno ancora scettici sull'argomento invitiamo a soffermarsi sulle ammissioni dello stesso GOD in merito alle modalità tecnico operative ed alla mistificazione dei fatti e degli accadimenti: “(…)Del resto, come insegna un vecchio motto di matrice iniziatica, non c’è verità fattuale meglio occultata di quella che sia esposta in bella evidenza, in un contesto in cui i potenziali osservatori siano distratti da svariati giochi d’artificio,collocati sapientemente da chi sappia come sviare quotidianamente l’attenzione (…)”.


E se poi qualcuno avrà la pazienza di ricercare il significato simbolico del “forcone” e la sua strettissima somiglianza alla lettera “Shin” dell’alfabeto ebraico potrà trarre altre conclusioni.

Fonte:

Commento

Cari amici. Riscopriamo il discernimento e l'approfondire i fatti ma soprattutto ad agire con Prudenza, virtù cardinale che San Tommaso d'Aquino definiva come: « retta norma dell'azione ».
Più volte nel passato gli uomini mossi dall'impeto di voler fare anche del bene si sono ingenuamente fatti trascinare dalle astute macchinazioni di uomini empi mascherati da salvatori. 
Lo stesso Gesù ci disse più volete:

  • “Guardatevi dai falsi profeti che vengono da voi travestiti da pecore ma dentro sono lupi rapaci." Matteo 7:15 
  • “Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti; per il dilagare dell’iniquità, si raffredderà l’amore di molti. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.” Matteo 24:11 
E anche lo stesso San Pietro ci disse:  
  • “Ci sono stati anche falsi profeti tra il popolo, come pure ci saranno in mezzo a voi falsi maestri, i quali introdurranno fazioni che portano alla rovina, rinnegando il Signore che li ha riscattati. Attirando su se stessi una rapida rovina, 2molti seguiranno la loro condotta immorale e per colpa loro la via della verità sarà coperta di disprezzo. 3Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole false; ma per loro la condanna è in atto ormai da tempo e la loro rovina non si fa attendere”. Pietro 2:1-3.

Io sono stanco di tutte queste rivoluzioni che imboniscono i progressisti ma fanno la fortuna di chi le orchestra.

Resto del parere che a differenza delle primavere arabe o dei rivoluzionari anti-Putin (quest'ultimi per fortuna sconfitti), ciò che accade oggi in Italia e ciò che ancor prima sta accadendo in Grecia sia frutto della spontanea volontà della gente di ribellarsi a coloro che vogliono sottrarre ciò che i nostri padri hanno conquistato a fatica ossia una vita dignitosa e decorosa.
Come è mia consuetudine dire "Il diavolo fa ottime le pentole ma coperchi scadenti": la verità su quanto è avvenuto in medio oriente ormai non può più essere nascosta e di ciò dovremmo ringraziare persone coraggiose che a scapito della loro incolumità hanno voluto dichiarare le gravi responsabilità dei mondialisti (che altro non sono che mandatari del Sionismo internazionale). La stessa verità ormai sta emergendo per ciò che riguarda gli attacchi di immagine alla Russia di Putin operate da OTPOR, FEMEN e tutte le altre organizzazioni private filantropiche che fanno capo più o meno indirettamente al noto speculatore di origini ebraiche George Soros, marxista progressista anticristiano.

Ritengo inoltre che l'operazione che da anni compie il Venerabile Maestro Gioele Magaldi, e in particolare quest'ultima uscita, mettendo il proprio cappello alla protesta dei forconi, abbia la seguente doppia valenza:
  • Correre ai ripari da eventuali ritorsioni antimassoniche
  • Fare un'operazione molto "markettara" facendo apparire più democratica e "simpatica" la sua massoneria, tentando magari di strizzare l'occhio a nuovi ambienti antimassonici che nella Rete trovano il loro ambiente naturale
".... cambiare tutto per non cambiare niente!" diceva Tancredi Falconeri ne Il Gattopardo.

Preghiamo e restiamo vigili cari amici poiché il Diavolo e gli adepti della sua Sinagoga non riposano mai

"Quando falliamo diventiamo un proletariato rivoluzionario, i dirigenti subordinati di tutte le istituzioni di partito, quando sorgiamo con noi sorge il nostro terribile potere nella finanza"
Theodor Herzl comunista sionista ne "Lo Stato Ebraico"


Riccardo Ing










venerdì 13 dicembre 2013

Vangelo Mt 8,5-12

In quel tempo, entrato in Cafarnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava: «Signore, il mio servo giace in casa paralizzato e soffre terribilmente». Gesù gli rispose: «Io verrò e lo curerò». Ma il centurione riprese: «Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto, di' soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Perché anch'io, che sono un subalterno, ho soldati sotto di me e dico a uno: Va', ed egli va; e a un altro: Vieni, ed egli viene; e al mio servo: Fa' questo, ed egli lo fa».
All'udire ciò, Gesù ne fu ammirato e disse a quelli che lo seguivano: «In verità vi dico, presso nessuno in Israele ho trovato una fede così grande. Ora vi dico che molti verranno dall'oriente e dall'occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori nelle tenebre, ove sarà pianto e stridore di denti». E Gesù disse al centurione: «Va', e sia fatto secondo la tua fede». In quell'istante il servo guarì.

Commento da laico

Cari amici. In questo brano nostro Signore inizia ad annunciare l'universalità della Chiesa e del messaggio di Dio, non più come rapporto esclusivo tra Dio Padre e il popolo eletto ma con tutti gli uomini della terra.
Con la sua umiltà il centurione pur non essendo ebreo riconosce in Gesù Cristo colui che regna sull'universo e sempre lo stesso centurione, sulla base della propria esperienza militare per ciò che concerne il rispetto e il riconoscimento dei propri superiori in grado, pone come paragone ciò che per lui accade nella quotidianità a ciò che è l'ordine universale di Dio:

  • Dio è infinito e onnipotente
  • L'uomo è creatura di Dio e limitata, può partecipare con la grazia alla divinità di Dio ma sempre in modo finito e limitato
Guai a coloro che vogliono sia mettere da parte Dio e sostituirsi a lui!
Il messaggio è universale: "molti verranno dall'oriente e dall'occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli" cioè tutti i popoli della terra. Al tempo stesso però Gesù parla del futuro e profetizza ciò che avverrà ad opera di una parte del popolo ebraico che non solo non riconoscerà Gesù come figlio di Dio ma si adopererà con ogni mezzo del sapere umano per cancellarne la sua memoria a causa del loro egoismo che vorrebbe tenere solo per se stessi il rapporto di alleanza con Dio escludendo tutti gli altri popoli.
Ma a causa di questo egoismo che oggi giorno è rappresentato dal movimento sionista internazionale, essi (eredi di quei farisei che odiarono e odiano tutt'ora Gesù Cristo) si mettono contro il volere di Dio ossia la possibilità di salvezza per ogni uomo.
Per costoro: "i figli del regno saranno cacciati fuori nelle tenebre, ove sarà pianto e stridore di denti".
Cari amici, dobbiamo avere fede e pregare perché almeno un parte di loro capisca i propri errori!
Oremus et pro perfidis Judaeis!

Riccardo Ing

mercoledì 4 dicembre 2013

“Ipocrita e marxista”, l’America dei Tea Party contro Francesco

Il conservatore Limbaugh: la Chiesa fattura miliardi e parla di povertà
PAOLO MASTROLILLI
INVIATO A NEW YORK

Papa Francesco è un marxista, e la Chiesa cattolica è ipocrita a criticare il capitalismo che la finanzia. Con la sua consueta violenza verbale, il commentatore radiofonico americano Rush Limbaugh ha scatenato una nuova polemica, dietro cui però si legge il risentimento più o meno esplicito del mondo conservatore Usa verso Bergoglio.

Il motivo dell’attacco è la «Evangelii Gaudium», che Limbaugh ha criticato in una trasmissione intitolata «It's Sad How Wrong Pope Francis Is (Unless It’s a Deliberate Mistranslation By Leftists)», ossia «è triste quanto sbagli Papa Francesco (a meno che non sia una traduzione deliberatamente manipolata dalla sinistra)». Il più popolare commentatore della destra estrema, come al solito, non ha usato toni miti: «È triste, incredibile. Il Papa ha scritto, in parte, sui mali intrinseci del capitalismo. È triste perché fa capire che non sa di cosa parla, quando si tratta di capitalismo e socialismo». Limbaugh ha descritto la «Evangelii Gaudium» come un assalto alla «nuova tirannia del capitalismo» e un attacco alla «idolatria del denaro», per poi criticarla così: «Io sono stato varie volte in Vaticano: non esisterebbe, senza tonnellate di soldi. Ma a parte ciò, qualcuno ha scritto questa roba per lui, o gliel'ha fatta arrivare. È puro marxismo, che esce dalla bocca del Papa. Capitalismo senza limiti? Non esiste da nessuna parte. Il capitalismo senza limiti è una frase socialista per descrivere gli Stati Uniti. Senza limiti, non regolati». Limbaugh ha denunciato i mali del socialismo e i benefici del capitalismo, inclusa la «trickle-down economic», e si è dichiarato «sbalordito» dalle parole di Francesco: «La Chiesa cattolica americana ha un bilancio annuale da 170 miliardi di dollari. Penso sia più di quello che la General Electric incassa ogni anno. La Chiesa è il principale proprietario edile a Manhattan. Voglio dire: hanno un sacco di soldi. Raccolgono un sacco di soldi. Non potrebbero operare come fanno, senza un sacco di soldi».

Limbaugh è tanto popolare, quanto controverso. Nonostante sia incline a dare lezioni di morale, in passato era stato arrestato in Florida per abuso di sostanze stupefacenti, assunte attraverso un traffico di antidolorifici. Durante l’ultima campagna elettorale invece era stato costretto alle scuse pubbliche, quando aveva definito Sandra Fluke, una studentessa di Georgetown che appoggiava la riforma sanitaria di Obama, come una prostituta.

Limbaugh però ha circa venti milioni di ascoltatori, ha un contratto da 400 milioni di dollari per condurre il suo show, e non è il solo a ragionare così. Tanto per fare un altro esempio Jonathon Moseley, esponente del Tea Party, ha scritto sul «World Net Daily» che «Gesù sta piangendo in Paradiso per le parole del Papa». Cristo in persona, secondo Moseley, aveva rigettato la teoria della redistribuzione, quando gli avevano chiesto se era giusto che un fratello condividesse con gli altri famigliari un’eredità ricevuta: «Gesù parlava all’individuo, mai allo Stato o alla politica del governo. Era un capitalista, che predicava la responsabilità personale, non un socialista».

Almeno un gruppo cattolico, la Catholics in Alliance for the Common Good, ha criticato Limbaugh e lanciato una petizione per denunciarlo, ma il mondo conservatore americano è in fermento dall’elezione di Francesco. Durante i pontificati di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI pensava di avere solidi alleati in Vaticano, tanto per come Papa Wojtyla aveva aiutato a demolire l’Urss, quanto per come lui e Ratzinger si erano impegnati contro l’aborto e nella difesa della vita.

Intellettuali tipo Richard John Neuhaus si erano convertiti dal protestantesimo, e filosofi come Michael Novak avevano esaltato la nuova dottrina economica della responsabilità, nonostante anche Giovanni Paolo e Benedetto non avessero mancato di denunciare gli eccessi del capitalismo. I conservatori cattolici ora sono rimasti sconcertati soprattutto dalle parole di Francesco sui temi della vita, e quelli protestanti sull'economia. Ad alzare la voce sono gli estremisti, ma la discussione è aperta.


Fonte:
http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/usa-us-estados-unidos-papa-pope-el-papa-30384/

Commento

Voi, cari Neo-Teoconservatori date dell'ipocrita e marxista a Papa Francesco I?
Proverò a fare un'analisi della situazione in questione, la vostra situazione:
  • Avete un paese in cui per la gente comune fare impresa è una cosa impossibile
  • La libera iniziativa privata è impossibile in virtù di una legislazione e di una classe politica fatta su misura e svenduta alle corporations detenute a loro volta dai soliti noti

  • l'economista James Glassman di JP Morgan anche lui etichetta come comunista Papa Bergoglio, dimenticando che la sua banca ebbe stretti rapporti di finanziamento e mutuo scambio di interessi con i rivoluzionari sovietici e lo stesso John Pierpont Morgan famosissimo banchiere, uomo d'affari senza scrupoli che rovinò la vita al grande scienziato Nikola Tesla e fondatore dell'omonima banca fu entusiasta dell'avvento di quel modello di società tanto organizzato e improntato al progresso umanista (totalmente ateo, massonico e satanico)
  • Avete ospitato Lev Trockij nel 1917, agli inizi della Rivoluzione sovietica e dagli anni '60 trattate con il PC italiano (oggi PD)

  • Avete aiutato la Cina comunista dal punto di vista industriale facendo affari con il Politburo di Pechino


  • Avete basato la vostra ricchezza non sul progresso ma sul regresso, impedendo e impadronendovi della ricerca scientifica, stabilendo cosa va studiato e cosa no

  • Tutta la vostra produzione è gestita da pochissime e grossissime società che hanno creato uno stato DE FACTO di monopolio




Visti i fatti, la vostra situazione non ricorda forse un certo regime che da 80 anni ripetete sempre di combattere con ogni mezzo?

Voi dite che Gesù era capitalista? Indubbiamente la dottrina sociale lasciataci da Nostro Signore è decisamente lontana dal comunismo e molto più prossima al capitalismo, anche in virtù del settimo e decimo comandamento:

  • Non rubare: 
    • quello che è mio è mio, 
    • quel che tuo è tuo
    • non appropriartene con la violenza
    • non appropriartene con l'inganno
  • Non desidera la roba d'altri: 
    • Non ti appropria di ciò che non è tuo
    • Se vuoi ciò che è degli altri, paga un giusto corrispettivo
Voi che dite di essere cristiani avete puntualmente violato queste leggi divine. E' inutile che vi dica come e quando perché tutti, voi inclusi, lo sanno.
Una cosa è certa paragonandolo a voi cari sedicenti capitalisti, egli è sicuramente molto più capitalista di voi.

A questo punto cari signori, parafrasando il defunto presidente Hugo Chavez a chi gli rinfacciava di essere marxista:

"CHI E' ADESSO IL VERO COMUNISTA  E L'IPOCRITA TRA VOI E IL PAPA?"

Rivolgo la seguente domanda a coloro che non credono (o forse non vogliono o hanno troppa paura di ammetterlo) che la Chiesa sia, da anni sotto attacco da parte dei poteri di questo mondo e che tali poteri risiedono soprattutto al di là dell'Atlantico:

"Alla luce di questo ennesimo fatto, volete ancora negare la realtà delle cose? Sostenete ancora che non sia vero niente?"

A coloro che pensano ancora che gli USA siano ancora la terra della libertà e delle opportunità:
"Ne siete ancora convinti?"

Non siate così ipocriti da girarvi dall'altra parte!


Riccardo Ing




lunedì 2 dicembre 2013

Euro, storia di un imbroglio che adesso tutti ammettono

di Renato Brunetta - Lun, 02/12/2013

Dalle bugie su banche e spread fino alla bacchettata Usa inflitta alla Merkel, la verità è emersa: la moneta è finita KO per colpa della Germania e l'Italia è stata commissariata


Come la nottola cara a Minerva spicca il suo volo la sera, così in questi ultimi tempi si concentrano gli outing rispetto a quello che è successo in Europa negli anni della crisi. Si intersecano ricordi, memorie, interpretazioni e si comincia a ricostruire, nella totalità e nella pienezza, quello che abbiamo chiamato il grande imbroglio.



Andiamo con ordine, usando l'illuminazione di alcune parole chiave e di un approccio diacronico. Per dare un senso al tempo e alla concatenazione degli eventi, ma anche per dimostrare come l'imbroglio si sia costruito passo dopo passo, nell'indifferenza interessata di tutti. O quasi.

Deauville, 18 ottobre 2010
Tutto il masochismo folle della crisi finanziaria parte dalla dichiarazione di Angela Merkel e Nicolas Sarkozy secondo cui, in caso di fallimento di un qualsiasi Paese europeo, le banche devono intervenire. Con il coinvolgimento dei creditori privati si crea la saldatura tra crisi finanziaria e crisi del debito sovrano. Le banche europee, nel calcolare il valore dei titoli di Stato in portafoglio devono scontare il rischio di fallimento dei Paesi, quindi svalutare, quindi ricapitalizzare, nel frattempo precipitare in borsa e vedere rarefarsi la liquidità, con il relativo credit crunch.

Deutsche Bank, giugno 2011
In Germania le banche cominciano a vendere titoli greci e dei Paesi dell'area euro, innescando un meccanismo folle: panico sui mercati, ma soprattutto aumento della domanda di Bund tedeschi considerati l'unico bene rifugio in Europa. Lo spread aumenta vorticosamente.

Bce, 5 agosto 2011
Lettera Bce al governo, mai successo prima, per «rafforzare il suo impegno alle riforme» e anticipare il pareggio di bilancio al 2013.

Roma, 13 agosto 2011
Manovra correttiva del governo Berlusconi per realizzare l'anticipo del pareggio di bilancio al 2013. Effetto cumulato (2011-2014): 60 miliardi, di cui 64% tagli, 32% maggiori entrate e 4% sviluppo.

Credit default swap, 13 settembre 2011
Esplosione dei Credit default swap (Cds), vale a dire quei contratti derivati che indicano quanto costa coprirsi dal rischio di fallimento di un Paese. Da 171 punti base si sale fino a 504 quando Barroso punta il dito contro l'Italia.

Roma, novembre 2011
Tutto precipita. Il 2 il presidente della Repubblica non firma il decreto «sviluppo» che realizza gli impegni presi dal governo con il Consiglio europeo e la Commissione europea. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, si reca a mani vuote al G20 Cannes. Picco spread a 553 punti base. Mario Monti viene nominato senatore a vita. L'11 si dimette il governo Berlusconi. Il 16 c'è il giuramento del governo Monti. Stralci dal libro El dilema dell'ex premier spagnolo Luis Zapatero: «Nei corridoi di Cannes, il 3 e 4 novembre 2011 si parlava già di Mario Monti. (...) c'era un ambiente estremamente critico verso il governo italiano (...) ricordo la strenua difesa di Berlusconi che sottolineava la capacità di risparmio degli italiani (...) alla fine si raggiunse un compromesso, con il premier italiano che accettò la supervisione del Fondo monetario internazionale, ma non il salvataggio. (...) Tutto ciò costò caro a Berlusconi, che da lì a poco dovette dimettersi. Fu così che in Italia arrivò Mario Monti. Di cui, ripeto, già si parlava da tempo».

Spread, autunno-inverno 2011
L'andamento degli spread nell'area euro desta preoccupazione in Europa. Si adotta senza la linea tedesca per cui lo spread alto è conseguenza del comportamento poco rigoroso dei governi. Misure di politica «sangue, sudore e lacrime», senza considerare gli effetti recessivi. In realtà lo spread dipende soprattutto dal rischio break-up (implosione) dell'euro.

«Whatever it takes», 26 luglio 2012
A 8 mesi di distanza dal fatidico 9 novembre 2011 e dal picco a 553 punti base, lo spread registra un nuovo massimo: 536 punti base, legato a voci insistenti di uscita della Grecia dall'eurozona. Il presidente della Bce Mario Draghi annuncia a Londra il suo impegno a fare tutto quanto necessario (whatever it takes) per salvare la moneta unica. Effetto immediato: -62 punti di spread in 2 giorni. Sotto questo imbroglio si sono nascoste responsabilità più gravi: delle istituzioni europee che hanno abdicato ai propri compiti, dei poteri forti, delle banche, di certi predatori economici dalla tripla A che hanno pensato di comprarsi il nostro paese a saldo.

Grande coalizione, 28 aprile 2013
Giuramento dell'esecutivo Letta. L'azione minimalista adottata ad oggi dimostra il timore reverenziale nei confronti di Bruxelles e dell'Europa tedesca.

Tesoro Usa, 30 ottobre
Il Report to Congress on international economic and exchange rate policies redatto dal Tesoro americano attribuisce, per la prima volta in modo esplicito, la responsabilità della debolezza dell'Eurozona alle politiche economiche adottate dal governo tedesco e inserisce la Germania nei paesi «pericolosi». Perché? Perché lo Stato tedesco punta troppo sull'export e non sulla domanda interna, realizzando surplus della bilancia dei pagamenti superiori a qualsiasi altro Stato europeo, senza alcun meccanismo di redistribuzione.

Commissione europea, 15 novembre
La Commissione Ue segnala le situazioni di squilibrio macroeconomico dei singoli Paesi. Il surplus medio della Germania nella media del triennio 2010-2012 ha superato il 7%. Richiamo e sanzioni, la Germania cincischia.

Accordo di coalizione in Germania, 27 novembre
L'accordo di 185 pagine siglato dal partito di Angela Merkel e dai suoi partner Spd prevede una mera redistribuzione, tutta tedesca e alquanto clientelare, del bottino conquistato negli anni della crisi, derivato dall'aumento spropositato delle esportazioni, (conseguenza di un euro tedesco sottovalutato rispetto all'economia tedesca) e dal rendimento reale negativo dei Bund tedeschi, per cui la Germania e le sue imprese, dal 2008 a oggi, hanno finanziato a costo zero le proprie attività. Come ha fatto notare il Wall Street Journal «l'accordo mette in seria discussione la reputazione di Angela Merkel di amministratore cauto e responsabile dell'economia». Particolarmente significative le restrizioni al ricorso ai contratti di lavoro temporaneo, introdotti da Gerhard Schroeder all'inizio degli anni 2000, che hanno consentito a milioni di persone di entrare in un mercato del lavoro da cui erano precedentemente esclusi. E l'abbassamento dell'età di pensionamento da 67 a 63 anni per tutti quei tedeschi che hanno 45 anni di contributi versati. Uno spostamento a sinistra dell'asse di governo. Una grave marcia indietro. Che sia la fine dell'egemonia tedesca? Che sia la fine della Germania? La nottola di Minerva sta spiccando il volo. E l'Europa prossima ventura non sarà più quella che abbiamo conosciuto.

Fonte:
http://www.ilgiornale.it/news/interni/euro-storia-imbroglio-che-adesso-tutti-ammettono-972629.html