In quel tempo. Il signore Gesù disse: <Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: "Figlio, oggi va' a lavorare nella vigna". Ed egli rispose: "Non ne ho voglia". Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: "Sì signore". Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?>. Risposero: <Il primo>. E Gesù disse loro: <In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli>.
Commento da laico
Cari amici. La volontà e il perdono; quanto è difficile mantenere queste due cose in questo mondo i cui capi fanno di tutto per mettere in difficoltà l'umanità con tentazioni di ogni tipo! Eppure difficile non significa impossibile e ciò vale per chiunque, anche per chi non ha conosciuto il Signore oppure per chi ricerca l'aspetto divino secondo altre strade per il medesimo motivo. Questo è il primato di coscienza di quelli che non hanno avuto la rivelazione, esattamente come ha detto il nostro Santo Padre Papa Francesco I.
Nella parabola i due figli siamo noi e il padre è nostro Signore: quante volte diciamo sì e poi facciamo no, ma per fortuna quante volte all'inizio non vogliamo fare il bene ma poi ci pentiamo e facciamo la cosa giusta
Ma non fraintendete cari amici! Non lasciatevi ingannare da falsi profeti o da coloro che con tutta la loro intelligenza e malizia distorcono le parole del Papa!
Proprio come dice Gesù: "Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli."
Chi ha conosciuto il Signore e lo ha rifiutato costui è escluso dal regno dei Cieli e il suo posto sarà destinato a altri peccatori che si sono pentiti dei propri errori e non hanno perseverato nel peccato.
Queste persone, cari amici, questi "grandi sapienti" anticristiani come Eugenio Scalfari per volontà propria oppure obbedendo a ordini superiori sbagliati (anch'essi provenienti da persone che vorrebbero distruggere la Chiesa) quante volte attaccano, poi imboniscono poi ancora deformano il messaggio del Vangelo e della Chiesa sapendo benissimo ciò che fanno?
Come dice Gesù in Matteo 18-5: "E' inevitabile che vengano scandali, ma guai all'uomo a causa del quale viene lo scandalo!". Ecco costoro sono causa prima di scandalo nel mondo: " gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato in fondo al mare" se egli non si pentirà e farà ammenda dei suoi errori.
Notizie, fatti, pensieri e opinioni di uno che pensa che in questo mondo valga ancora la pena essere: Cattolico Tradizionalista e di Destra.
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giovedì 26 settembre 2013
giovedì 19 settembre 2013
Quando i proverbi per bambini sono inutili
Il proverbio che ci hanno sempre insegnato da bambini e che ha maggiormente rovinato il mondo d'oggi è:
"Le bugie hanno le gambe corte!"
Se ciò che afferma questo proverbio fosse vero, gente come:
Henry Kissinger
Zbigniew brzezinski
Alan Greenspan
David Rockefeller
John Pierpont Morgan
Herbert Marcuse
Giuseppe Garibaldi
Jacob Rothschild
Karl Marx
Non sarebbero ricordati come eroi ne tanto meno come dei perfetti sconosciuti.
Sarebbero stati prese e fatti a pezzi sulla pubblica piazza per ciò che erano e per ciò che hanno fatto all'insaputa di tutti.
Ne deduco che:
"I VERI MALVAGI NON PAGANO MAI IN QUESTA VITA TERRENA"
Ing Riccardo Rottoli, sciocche favole per bambini
"Le bugie hanno le gambe corte!"
Se ciò che afferma questo proverbio fosse vero, gente come:
Henry Kissinger
Zbigniew brzezinski
Alan Greenspan
David Rockefeller
John Pierpont Morgan
Herbert Marcuse
Giuseppe Garibaldi
Jacob Rothschild
Karl Marx
Non sarebbero ricordati come eroi ne tanto meno come dei perfetti sconosciuti.
Sarebbero stati prese e fatti a pezzi sulla pubblica piazza per ciò che erano e per ciò che hanno fatto all'insaputa di tutti.
Ne deduco che:
"I VERI MALVAGI NON PAGANO MAI IN QUESTA VITA TERRENA"
Ing Riccardo Rottoli, sciocche favole per bambini
domenica 8 settembre 2013
LA TOLLERANZA TEOLOGICA: SCIENZA DEGLI EGOISTI E PRIVILEGIO DEGLI INCAPACI
“Signori! Tutte le religioni sono buone!” Quando l’indifferente ha pronunciato questa pomposa parola, non gli domandate più nulla. Egli non ragiona più. Ma io potrei subito rispondere: se tutte le religioni sono buone, perché cercate di far tanti proseliti in mezzo a noi, perché cercate di far proseliti presso i figliuoli del povero popolo, perfino pagandoli?
Se tutte le religioni sono buone, sarà buona anche la nostra. Lasciateci allora in pace, e non vi preoccupate sulla nostra sorte. Anche il cattolicesimo è una religione. Dunque se tutte le religioni sono buone, anche il cattolicesimo è buono. Per conseguenza non lo dovete perseguitare; non affaticatevi di abbandonarlo al disprezzo. Siate conseguenti ! Rispettatelo !
Ma a questo punto si sente dire: « Tutte le religioni sono buone, eccetto il cattolicesimo ». Ah sventurati ! Non vedete che allora provate che il cattolicesimo fa da sé una religione a parte? Non vedete che ne fate un’eccezione ? Se lo escludete, è perché lo temete. E se lo temete, è perché esso è vero.
E questa, fratelli miei, sarebbe, mi pare, una risposta perentoria. Ma vediamo un po’ meglio affondo la questione.
Ebbene: tutte le religioni sono buone. Rappresentatevi una vasta galleria, che comprenda non già una collezione completa di quadri e di capolavori di Belle Arti, ma una collezione completa di tutte le religioni, di tutti i culti, ecco Brahama, il Talmud, Maometto, Marte, Giove, Lutero, Calvino, Buddha e poi una moltitudine inesauribile di figure grossolane in pietra, di animali ; un vero Olimpo. Ebbene, se tutte queste forme, che il sentimento religioso ha rivestito successivamente, sono tutte buone, tutte hanno dovuto nascere, morire, rinnovarsi, modificarsi per rispondere ai bisogni dei tempi, dei luoghi, degli uomini. Ma tutte sono santissime, tutte meritano il vostro rispetto.
Che vi pare di questa teoria? E questa è, fra le teorie, la più infernale, che si sia mai veduta; è incompatibile con qualsiasi religione. Le distrugge tutte e sulle loro rovine alza un idolo all’ateismo.
Questa teoria non offende la ragione, la moralità dell’uomo, la civiltà dei popoli, e l’onore di Dio?
Offende la ragione. Infatti ogni religione, come tutto ciò in cui si eleva il pensiero, deve essere necessariamente o vera o falsa. Se vi fosse in questo uditorio qualcuno che facesse la professione che tutte le religioni sono buone, gli domanderei: « Fratello mio, queste religioni, che dite tutte buone, sono esse tutte vere o tutte false? Oppure ve ne ha alcune vere e alcune false? 0 ve ne ha una sola vera e tutte le altre false? Bisogna che mi rispondiate ».
Se mi rispondesse: sono tutte false, od alcune sono vere, e alcune false — e molto più se mi rispondesse: una sola è vera e tutte le altre sono false — allora gli risponderei: ma voi, con ciò, insultate la Divinità, prendete il manto dell’ipocrisia. Se mi dicesse: sono tutte vere, allora gli risponderei: con qual nome volete che “battezzi” la vostra follia ? Perché, osservate bene, queste religioni, che si dividono la terra, non sono d’accordo. Quello, che è adorato da una dall’altra è bestemmiato; ciò che è incensato da una è dall’altra calpestato.
Pretendere che tutte siano vere, è pretendere che il sì sia il no, che il bianco sia il nero. Secondo voi, sarebbe vero credere, col cattolico, alla Chiesa e coi fratelli separati, non credervi. Secondo voi, sarebbe vero credere che Gesù Cristo è Dio per i cristiani, come sarebbe vero credere con gli Ebrei che è un impostore. Il meno che dica colui che afferma questo, è una grande bestialità, perché è lo stesso che dire che ogni e qualunque atto di queste diverse religioni debba salire accetto a Dio. Se tutte fossero buone, bisognerebbe concludere che è una stessa cosa conoscere l’onore e il disonore di Dio, l’adorar Dio o il Demonio. Signori, quando vi trovate in faccia a delle religioni che si contraddicono e pretendete che tutte siano buone è negare Dio, è negare la Verità!
Se ammettere buone tutte le religioni è un assurdo in faccia alla logica, bisogna convenire con Rousseau, il quale diceva: « Di tante religioni che si escludono, ma sola è la buona ». La verità di una sola religione è voluta dalla ragione. Aggiungo ancora, la verità di una sola religione è voluta dalla moralità dell’uomo e dalla civiltà dei popoli.
Sarebbe errore grossolano persuadersi che la religione non è che un trastullo, fatto per divertire e ricreare l’immaginazione dell’uomo. La religione è un crogiuolo, dove si fondono le virtù di un uomo e di un popolo, e dove assume la sua forma caratteristica.
[Indifferentismo, quindi ateismo]
Gl’indifferenti, per esempio, sanno bene che il giorno nel quale prevalesse la loro dottrina, sarebbe battuta l’ora suprema per la religione ! Ma essi non hanno aspettato l’ora dei funerali per liberarsi dalla religione. Questi uomini, che, secondo i loro principii, dovrebbero vivere in conformità alla religione del paese in cui vivono, non sono nè cattolici, nè protestanti, nè ebrei, nè maomettani. Non obbediscono alle leggi della Chiesa, nè a quelle di qualunque altra società religiosa.
Si son fatti una religione a modo loro, e ne dispongono come di una veste che si allarga e si restringe a piacere; una religione senza vita, senza forza. Ecco l’abisso, in cui farebbero discendere tutte le religioni. Se tutte le religioni sono buone, ditemi, qual è quel Dio che adorate? È un Dio infinito nella sua perfezione?
Ma dal momento che mettete un limite nella sua perfezione, voi negate Dio. Un Dio che approva tutte le religioni è un Dio stupido, un Dio imbecille ! Perchè, che cosa farebbe questo Dio? Coprirebbe della sua approvazione tutto ciò che vi è di più assurdo sulla terra.
Il pagano alzerebbe gli occhi al cielo e direbbe:
« Tu che ti chiami Dio, sei un impudico, un ladro, un furibondo, come Marte, Mercurio, Venere ».
Il cattolico giustamente dice :
« Oh Dio ! io credo che tu ti trovi presente nell’Eucaristia ; l’Eucaristia è l’oggetto dei miei sospiri, è la mia gioia, la mia consolazione ! »
Il calvinista a sua volta esclamerebbe :
« Oh Dio! io credo che tu non sia presente nell’Eucaristia, che è l’oggetto della mia derisione, delle mie bestemmie ».
E Dio direbbe:
« Avete ragione tutti e due; il vostro culto è pieno di amore, di tenerezza veramente ammirabile ; tutti e due sarete i miei eletti ».
Il selvaggio esclama:
« Dio, tu non sei che una belva, una pietra, ed io ti sacrificherò delle vittime umane. Gran padre dell’umanità non disprezzare questa forma di preghiere! »
E Dio risponderebbe:
« È un poco dura, ma che importa la forma ?… Il fondo è eccellente ».
Ecco il Dio dell’indifferente. Questo Dio è un tiranno del cielo e non vi sarebbe più freno alle passioni, non più amore, ma odio fra gli uomini. Da tutte le parti io non vedo che la visione dell’inferno.
E dopo questo, costoro si presentano agli uomini sorridendo e dicendo: Basta esser giusti, il resto è nulla. Basta esser giusti!
Ma è per questo che si combatte la vostra teoria! Non è il giusto colui il quale insulta la Divinità, come non è giusto che non abbia la punizione di chi distrugge l’edificio della religione.
Ma sapete cosa concludono costoro ? « Che tutte le religioni sono false, perchè escono dalla fabbrica dell’uomo ». Un giorno predicavo in una città, e mi si diceva: vi siete forzato a convincerci, ma noi conveniamo perfettamente con voi, perchè tutte le religioni sono azioni degli uomini.
Per rispondere a costoro, basterebbe ricordare che l’esistenza di una vera religione è la conseguenza necessaria dell’esistenza di Dio, che continua a manifestarsi, sempre, ed anche con prodigi inspiegabili. (torneremo sull’argomento in futuro)
[...] Esaminate i fatti ; studiate le cause e non troverete giustificata nessuna conclusione contro la vera religione. Vedrete anzi dimostrato che la Chiesa ha ragione. E poi si abusa di termini!
Non vi è nessuna parola di cui si sia tanto abusato come la parola: tolleranza. Vi sono tre sorta di tolleranze: la tolleranza civile; la tolleranza personale e la tolleranza teologica.
Io non devo parlare della tolleranza civile, la Chiesa si è pronunziata da sè. La tolleranza personale consiste nell’amar le persone, ed è questa la dottrina della nostra religione.
Non vi sono che i piccoli spiriti, i quali accusino la Dottrina Cristiana d’intolleranza fanatica. [...] Quanti delitti si sono commessi in nome della libertà in tutti i tempi, in tutti i luoghi? Ebbene, vorrete voi per questo accusare la libertà? Quanti delitti si sono commessi in nome del progresso? Ebbene volete voi accusare il progresso?
Bisogna lasciare quelle accuse, che si vedono sui giornali. Sono accuse formulate senza buona fede.
La tolleranza teologica consiste nel mettere sullo stesso altare Confucio, Maometto, Gesù Cristo, la Massoneria, il Talmud, l’oroscopo, ecc … Signori miei! Questa tolleranza non sarebbe che un rispetto ipocrita, rispetto, che, sotto la forma dell’estensione, chiude la negazione.
Ordinariamente noi abbiamo poca simpatia per quelli che non prendono nessun partito, abbiamo poca simpatia anche nelle cose di questo mondo per gl’inetti, per la neutralità.
Infatti la neutralità è la scienza degli egoisti, è il privilegio degli incapaci.
In Atene si punivano coloro che, in tempo di rivoluzione, non si ascrivevano a fazione alcuna ; perché non si voleva lasciare all’uomo il benefizio di un astensione interessata. Or bene, se non ci è permesso di restare indifferenti nelle cose che riguardano la vita sociale, vorremmo noi accettare una indifferenza dogmatica, come privilegio della nostra scienza, dei nostri lumi? Se in politica, se in filosofia, noi ci crediamo obbligati a dichiararci bianchi o neri, potremmo restare indecisi, quando si tratta di Dio e della Religione ? Abbiamo un bel da fare ! La nostra astensione è un insulto fatto a Dio e alla Verità.
Dunque non fate mai che in voi si trovi questa codardia d’animo. Abbiate sempre quel nobile coraggio, che è la virtù di un’anima generosa. Siate sempre pronti a proclamare la tolleranza personale, ma mai la tolleranza teologica.
Signori ! La tolleranza che voi dovete avere vi deve portare ad abbracciare sempre la verità, ma non la verità diminuita, di cui parla il Profeta, ma la verità intera, totale, che non piegata, che non soffra il parallelo dell’errore, la verità che afferma con forza i suoi diritti. E l’amore, e la tolleranza personale vi portano ad abbracciare la carità, non la carità diminuita, che vi predica la scienza, ma la carità cristiana, che ama l’anima; quella carità, che tende la mano ai poveri caduti, quella carità che vede nel traviato non l’uomo che è, ma l’ “angelo” che può divenire.
E in quanto a me, o signori, io credo con tutta la forza della mia anima, con tutta la forza del mio cuore, che mai, mai l’intolleranza religiosa, metterà radici nelle nostre contrade. [Autodifesa è altro!]
Credo con tutta la forza della mia anima, con tutta la forza del mio cuore, che non vi è che alcun uomo il quale possa comandare alla nostra coscienza, se non Colui che è il Re dei Re, il Signore dei Signori.
lo credo che non vi sia altra prigione aperta davanti a noi, che la prigione di una coscienza addormentata nel rimorso. Io credo che non vi sia mai nessun motivo per abbracciare e tenerci alla fede, che il bello, il sublime motivo del timore e dell’amor di Dio.
Qual’ è dunque la conclusione?
Unirsi per ripudiare e vituperare la tolleranza dogmatica, unirsi per sostenere la tolleranza personale. Abbracciamo la verità intera, totale, che non soffre di essere posta al livello dell’errore, che generosa resiste ad ogni violenza e ad ogni lusinga. Poi abbracciamo con la tolleranza personale quella carità cristiana, che non spinge il caduto nel fango, ma lo rialza e lo stringe al seno.
Uniamoci in un concerto di voci a ripetere la parola d’ordine della Chiesa: Verità, sempre Verità, mai errore …
Pubblicazione a cura di Carlo Di Pietro
Fonte: http://radiospada.org/2013/09/la-tolleranza-teologica-scienza-degli-egoisti-e-privilegio-degli-incapaci/
Commento
Ricordiamoci tutti le parole di nostro Signore Gesù
“Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.” Mt 16, 15-17.
mercoledì 4 settembre 2013
In Francia i sindaci abbattono le chiese cattoliche per costruire parcheggi e boutiques
Agosto 30, 2013 Giovanni Zavatta
È polemica per le decisioni di molti primi cittadini di non restaurare gli edifici religiosi. Sono 2800 le chiese rurali destinate a sparire
Articolo tratto dall'Osservatore Romano, di Giovanni Zavatta - In Francia la polemica sulla demolizione delle chiese cattoliche pericolanti o in stato di abbandono non è nuova e si rinfocola ogni volta che un luogo di culto rischia di essere raso al suolo. Gli ultimi casi in ordine di tempo — riferisce il quotidiano «La Croix» — sono quelli di Saint-Blaise du Breuil, nell’Allier, di Saint-Pie-x, nell'Hérault, di Saint-Jacques d'Abbeville, nella Somme, e di Saint-Pierre-aux-Liens, a Gesté, in Maine-et-Loire, dipartimento particolarmente preso di mira da questo fenomeno. Si calcola che dal 2000 a oggi siano state abbattute, in tutto il territorio nazionale, una ventina di chiese e che altre duecentocinquanta potrebbero fare presto la stessa fine. Un dossier del Senato ha stimato in duemilaottocento le chiese rurali destinate a sparire dal paesaggio francese.
«Meno preti, meno messe, meno praticanti, dunque minore necessità di conservare grandi bastimenti, quando sarebbe sufficiente una cappella»: questo il ritornello — scrive Guy Massin Le Goff, conservatore di antichità e oggetti d’arte, nel suo rapporto, del 2009, intitolato La polémique autour de la démolition des églises: le cas du Maine-et-Loire — che ha condotto molti Comuni francesi, proprietari degli immobili, a preferire la demolizione al restauro, troppo costoso. Ma, afferma l’esperto, «limitare l’uso della chiesa alla messa, domenicale o quotidiana, è una esposizione dei fatti erronea, anche se estesa alle cerimonie di battesimo, matrimonio e ai funerali. Una chiesa non è un luogo aperto unicamente per l’eucaristia; le preghiere individuali dei fedeli, i ceri offerti, le molteplici ragioni di bussare alla sua porta, da soli o in piccoli gruppi, lo confermano». Massin Le Goff — fortemente critico con i sindaci dell’Anjou (fra le regioni storiche simbolo del cattolicesimo francese) per la facilità con la quale decidono le demolizioni (a volte la presunta instabilità dell’edificio è solo un pretesto per mettere mano al piano regolatore) — sottolinea che in molti paesi tutta la comunità, non solo cattolica, è cresciuta attorno alla chiesa. Per questo distruggerla significa annientare tutto un passato. «Che sarebbe quel villaggio senza la sua chiesa?», si chiede, plaudendo all’iniziativa del consiglio generale del Maine-et-Loire di stanziare fondi per il restauro dei luoghi di culto non rientranti fra i monumenti storici.
Per Béatrice de Andia, personalità della cultura, fondatrice nel 2006 dell’Osservatorio del patrimonio religioso, ciò che sta accadendo in Francia è inedito quanto preoccupante: «Per la prima volta distruggiamo dei luoghi di culto senza causa apparente, lasciando al loro posto dei parcheggi, ristoranti, boutiques, piazze con giardini pubblici, abitazioni. Il messaggio di tali demolizioni è chiaro: il religioso, il sacro, il patrimonio, il “non redditizio” deve farsi da parte di fronte al presente e alle sue esigenze. I distruttori — aggiunge — passano per dei bravi gestori, preoccupati dell’equilibrio delle finanze del loro Comune che non potrebbe, secondo essi, sopportare il costo dei lavori della chiesa». Ma la manutenzione, sottolinea, «è un obbligo dei sindaci».
Fra i motivi all'origine delle demolizioni “facili” c’è il calo inarrestabile del numero dei sacerdoti in Francia. Nel 2001 — secondo cifre diffuse dalla stessa Conferenza episcopale — i preti (diocesani e religiosi) erano complessivamente 24.251; nel 2008 erano scesi a 19.640. In quell'anno i sacerdoti diocesani ammontavano a 15.008 per scendere nel 2011 (ultimo anno a cui si riferiscono le statistiche) a 13.822. Sempre nel 2011 c’erano 13.630 parrocchie ma negli ultimi anni i vescovi ne hanno erette di nuove per meglio rispondere all'evoluzione demografica e culturale. Più precisamente, nelle grandi città sono sorte nuove chiese, soprattutto nelle periferie, mentre nella campagna il numero delle parrocchie è stato drasticamente ridotto, in alcuni casi accorpando quelle confinanti sotto la cura di un solo sacerdote, con un maggiore coinvolgimento di diaconi (in forte crescita) e laici.
Fonte:
http://www.tempi.it/francia-sindaci-abbattono-chiese-cattoliche-parcheggi-boutiques#.Uic8DzZT7v4
Opinioni
Mi rivolgo a te Francois Hollande e ai tuoi confratelli del Grand'Oriente di Francia: il vostro grido infernale e luciferino contro Gesù Cristo Re dell'Universo, contro la Chiesa sua sposa prediletta e contro tutti i cristiani si ritorcerà contro di voi. Voi fallirete e sarete spazzati come i potenti che vi hanno preceduto.
Le porte dell'inferno non prevarranno e la Chiesa trionferà.
Riccardo Ing
È polemica per le decisioni di molti primi cittadini di non restaurare gli edifici religiosi. Sono 2800 le chiese rurali destinate a sparire
Articolo tratto dall'Osservatore Romano, di Giovanni Zavatta - In Francia la polemica sulla demolizione delle chiese cattoliche pericolanti o in stato di abbandono non è nuova e si rinfocola ogni volta che un luogo di culto rischia di essere raso al suolo. Gli ultimi casi in ordine di tempo — riferisce il quotidiano «La Croix» — sono quelli di Saint-Blaise du Breuil, nell’Allier, di Saint-Pie-x, nell'Hérault, di Saint-Jacques d'Abbeville, nella Somme, e di Saint-Pierre-aux-Liens, a Gesté, in Maine-et-Loire, dipartimento particolarmente preso di mira da questo fenomeno. Si calcola che dal 2000 a oggi siano state abbattute, in tutto il territorio nazionale, una ventina di chiese e che altre duecentocinquanta potrebbero fare presto la stessa fine. Un dossier del Senato ha stimato in duemilaottocento le chiese rurali destinate a sparire dal paesaggio francese.
«Meno preti, meno messe, meno praticanti, dunque minore necessità di conservare grandi bastimenti, quando sarebbe sufficiente una cappella»: questo il ritornello — scrive Guy Massin Le Goff, conservatore di antichità e oggetti d’arte, nel suo rapporto, del 2009, intitolato La polémique autour de la démolition des églises: le cas du Maine-et-Loire — che ha condotto molti Comuni francesi, proprietari degli immobili, a preferire la demolizione al restauro, troppo costoso. Ma, afferma l’esperto, «limitare l’uso della chiesa alla messa, domenicale o quotidiana, è una esposizione dei fatti erronea, anche se estesa alle cerimonie di battesimo, matrimonio e ai funerali. Una chiesa non è un luogo aperto unicamente per l’eucaristia; le preghiere individuali dei fedeli, i ceri offerti, le molteplici ragioni di bussare alla sua porta, da soli o in piccoli gruppi, lo confermano». Massin Le Goff — fortemente critico con i sindaci dell’Anjou (fra le regioni storiche simbolo del cattolicesimo francese) per la facilità con la quale decidono le demolizioni (a volte la presunta instabilità dell’edificio è solo un pretesto per mettere mano al piano regolatore) — sottolinea che in molti paesi tutta la comunità, non solo cattolica, è cresciuta attorno alla chiesa. Per questo distruggerla significa annientare tutto un passato. «Che sarebbe quel villaggio senza la sua chiesa?», si chiede, plaudendo all’iniziativa del consiglio generale del Maine-et-Loire di stanziare fondi per il restauro dei luoghi di culto non rientranti fra i monumenti storici.
Per Béatrice de Andia, personalità della cultura, fondatrice nel 2006 dell’Osservatorio del patrimonio religioso, ciò che sta accadendo in Francia è inedito quanto preoccupante: «Per la prima volta distruggiamo dei luoghi di culto senza causa apparente, lasciando al loro posto dei parcheggi, ristoranti, boutiques, piazze con giardini pubblici, abitazioni. Il messaggio di tali demolizioni è chiaro: il religioso, il sacro, il patrimonio, il “non redditizio” deve farsi da parte di fronte al presente e alle sue esigenze. I distruttori — aggiunge — passano per dei bravi gestori, preoccupati dell’equilibrio delle finanze del loro Comune che non potrebbe, secondo essi, sopportare il costo dei lavori della chiesa». Ma la manutenzione, sottolinea, «è un obbligo dei sindaci».
Fra i motivi all'origine delle demolizioni “facili” c’è il calo inarrestabile del numero dei sacerdoti in Francia. Nel 2001 — secondo cifre diffuse dalla stessa Conferenza episcopale — i preti (diocesani e religiosi) erano complessivamente 24.251; nel 2008 erano scesi a 19.640. In quell'anno i sacerdoti diocesani ammontavano a 15.008 per scendere nel 2011 (ultimo anno a cui si riferiscono le statistiche) a 13.822. Sempre nel 2011 c’erano 13.630 parrocchie ma negli ultimi anni i vescovi ne hanno erette di nuove per meglio rispondere all'evoluzione demografica e culturale. Più precisamente, nelle grandi città sono sorte nuove chiese, soprattutto nelle periferie, mentre nella campagna il numero delle parrocchie è stato drasticamente ridotto, in alcuni casi accorpando quelle confinanti sotto la cura di un solo sacerdote, con un maggiore coinvolgimento di diaconi (in forte crescita) e laici.
Fonte:
http://www.tempi.it/francia-sindaci-abbattono-chiese-cattoliche-parcheggi-boutiques#.Uic8DzZT7v4
Opinioni
Mi rivolgo a te Francois Hollande e ai tuoi confratelli del Grand'Oriente di Francia: il vostro grido infernale e luciferino contro Gesù Cristo Re dell'Universo, contro la Chiesa sua sposa prediletta e contro tutti i cristiani si ritorcerà contro di voi. Voi fallirete e sarete spazzati come i potenti che vi hanno preceduto.
Le porte dell'inferno non prevarranno e la Chiesa trionferà.
Riccardo Ing
lunedì 2 settembre 2013
Intervista: COLPO DI STATO IN AMERICA: L'assassinio di JFK ha segnato la fine della Repubblica americana
DI LARS SCHALL larsschall.com
L'assassinio di JFK ha segnato la fine della Repubblica americana
In occasione della pubblicazione del suo ultimo libro, l'autore tedesco Mathias Broeckers racconta l'assassinio di John F. Kennedy a Dallas, Texas, il 22 novembre 1963, che vede come un colpo di stato che non è mai stato rovesciato.
Intervista a Martin Broeckers, autore di JFK: “Colpo di Stato in America”
Mathias Broeckers, nato nel 1954, è un giornalista investigativo tedesco e autore di più di dieci libri, molti dei quali relativi agli argomenti di droga, terrorismo e politica sommersa. Lavora per il giornale quotidiano tedesco TAZ e la webzine Telepolis. Il suo ultimo libro, "JFK: Staatsstreich in Amerika" ("JFK: Colpo di Stato in America"), è stato pubblicato questo mese di agosto in Germania dalla Westend Verlag di Francoforte.
Lars Schall: Mr. Broeckers, uno scrittore che è autore di un libro sull'assassinio di John F. Kennedy che non segue il verdetto della storia ufficiale deve affrontare il problema di essere condannato in via immediata come un "teorico della cospirazione" che si impegna in "teorie della cospirazione". Posso chiedere all'inizio di questa intervista di spiegare ai nostri lettori che quei critici - consapevolmente o inconsapevolmente - stanno agendo esattamente secondo il "copione" della CIA?
Mathias Broeckers: Nel gennaio del 1967, poco dopo che Jim Garrison di New Orleans aveva iniziato a perseguire la presenza della CIA dietro il delitto, la CIA pubblicò un promemoria per tutte le sue stazioni, suggerendo l'uso del termine "teorici della cospirazione" per tutti quelli che criticavano i risultati del Rapporto Warren. Fino ad allora la stampa e il pubblico avevano per lo più usato il termine "teorie dell'omicidio" quando si trattava di visioni alternative al "pazzo solitario" Lee Harvey Oswald. Ma con questo memo ciò è cambiato e molto presto "teorie della cospirazione" è diventato quello che è fino ad oggi: un termine per infangare, denunciare e diffamare chiunque osi parlare di qualsiasi crimine commesso dai servizi dello Stato, militari o di intelligence. Prima di Edward Snowden chiunque avesse affermato una sorta di sorveglianza totale di internet e del traffico telefonico sarebbe stato considerato un fissato della cospirazione; oggi tutti hanno un'altra opinione.
LS: Che cosa si vede come il primo motivo per avere ucciso Kennedy?
MB: Per sintetizzare la lunga storia, che ho elaborato nel libro: JFK aveva fatto passi definitivi per porre fine alla guerra fredda. Aveva negato il coinvolgimento dell'esercito nella Baia dei Porci, che aveva ereditato dal suo predecessore, aveva risolto la crisi dei missili a Cuba, attraverso il contatto diretto e segreto con il leader sovietico Kruscev, aveva assicurato uno stop ai test nucleari con i sovietici e aveva ordinato il ritiro dal Vietnam. Tutto questo contro la volontà dei militari, della CIA, e anche di molti membri della sua amministrazione.
LS: se uno guarda il crimine dal punto di vista del "movente, mezzo, opportunità", quali di questi gruppi sono i colpevoli più probabili? Alcuni dei soliti sospetti possono aver avuto un movente, ma né i mezzi né la possibilità, giusto?
MB: Sì. Questo è un punto cruciale con molte teorie su JFK. Un sacco di gente ha avuto motivazioni, sia i comunisti incalliti in Russia, Cina, Cuba, sia gli israeliani a causa della dismissione da parte di JFK delle armi nucleari in Israele, sia la Federal Reserve a causa della sua idea di un nuovo dollaro con copertura in argento, la mafia a causa della sua rinuncia a invadere Cuba per riavere indietro i loro casinò e bordelli, i sudisti razzisti a causa del suo impegno per i diritti civili ... ma nessuno di loro aveva i mezzi e le opportunità per l'omicidio e, soprattutto, tutti i mezzi per coprire il tutto negli anni.
LS: Quale gruppo ha avuto i necessari elementi di "mezzi e opportunità" a disposizione?
MB: solo la CIA e l'esercito per la realizzazione, e l'FBI e l'amministrazione Johnson per la copertura. Un attimo dopo la sparatoria, un poliziotto corse verso la collinetta erbosa, pistola alla mano, e fermò un uomo che era lì, chiedendo i suoi documenti. L'uomo mostrò un tesserino dei servizi segreti e il poliziotto lo lasciò andare. Molti altri uomini sulla Dealey Plaza hanno mostrato tesserini dei servizi segreti che sembravano veri quando richiesti dai poliziotti - ma non c'erano uomini dei servizi segreti piazzati sulla collinetta o nella piazza quel giorno.
Questi tesserini sono falsi, ma l'FBI e la Commissione Warren non indagò a questo riguardo per nulla. Solo negli anni '80 è venuto fuori chi era responsabile per la stampa di quei tesserini dei Servizi Segreti: era la Divisione Tecnica della CIA, presieduta da Sidney Gottlieb, famoso per il progetto "MK Ultra". Questo fatto da solo esclude che la mafia, i russi, i cubani, i cinesi o altri assassini autonomi abbiano fatto questo di proprio conto. E anche se questi gruppi fossero stati in grado di ottenere tesserini autentici dei Servizi Segreti - il fatto che questa contraffazione non è stata indagata, porta immediatamente l'FBI di Hoover in cima agli indagati.
LS: Un punto cruciale per quanto riguarda la copertura del crimine è il rapporto autoptico falso - anche in relazione ai "mezzi e opportunità". Può spiegarcelo meglio?
MB: Il ARRB (Assassination Records Review Board) ha stabilito al di là di ogni dubbio che l'autopsia e le radiografie, che sono negli archivi nazionali, sono stati manipolati. Nessun mafioso, banchiere o cubano sarebbe stato in grado di farlo. Questi falsi sono stati fatti presso l'ospedale militare di Bethseda, dove l'autopsia di JFK è stata supervisionata da Curtis LeMay, il capo di stato maggiore e uno dei nemici più accaniti di JFK. Era in vacanza a pescare, quando la sparatoria di Dallas è successa e è tornato a Washington subito - non per una emergenza militare, ma per sedersi nella sala autopsie e fumare un sigaro! Le false immagini e radiografie, che sono stati presentati ad ogni ricercatore, da allora, sono una delle ragioni principali per cui la "teoria del proiettile magico" poteva reggere per così tanto tempo. Solo i militari, da cui sono state fatte queste foto e radiografie, erano in grado di organizzare questi falsi e metterli in archivio.
LS: Un altro punto importante è la manomissione del il cosiddetto "film di Zapruder". Perché è così?
MB: Anche grazie al ARRB ci sono un sacco di prove che il film è stato manomesso il giorno dopo l'assassinio. Tuttavia, anche l'attuale "originale" sembra mostrare chiaramente un colpo da davanti, dalla collinetta erbosa - dato che il falso non era perfetto. Il fatto che alla Commissione Warren è stato mostrato solo una brutta copia in bianco e nero indica che gli autori erano consapevoli di ciò. Che il film di Zapruder è stato acquistato dal gruppo Time/life e tenuto segreta al pubblico per anni, come il film di Nix-acquistato dalla United Press e scomparso - indica la colpevolezza dei media nella copertura.
LS: Tornando alla CIA, pensa che la CIA si era separata dalla supervisione governativa nel corso degli anni 50 e 60, o sarebbe più corretto affermare che l'Agenzia era in realtà uno strumento degli interessi finanziari fin dall'inizio? O detto più schiettamente: è stato mai previsto un controllo democratico?
MB: In generale, i servizi di intelligence e la democrazia e sono antagonisti, la democrazia dipende dalla trasparenza e servizi di intelligence dal suo opposto. Perciò il controllo democratico, del congresso e governativo sono sempre stati un compromesso abbastanza malandato. Il camuffamento della CIA fin dall'inizio è stato che si trattava di un servizio per raccogliere informazioni, di centralizzare la raccolta di informazioni dei diversi altri servizi e di tenere informato il presidente. Il compito principale della CIA erano e sono operazioni segrete, e perché tali operazioni dipendono dalla possibilità di essere negate, erano soliti all'inizio di informare il presidente - se lo si faceva - solo in minima parte. Dal momento che il "padre" della CIA Allen Dulles era un Avvocato di Wall Street e suo fratello John Foster guidava la politica estera, le operazioni sotto copertura sono state un affare di famiglia gestito dai fratelli Dulles e i loro clienti di Wall Street. Questo è quello a cui JFK cercò di porre termine e quello che lo ha condannato a morte.
LS: Stai citando il giornalista investigativo Joseph Trento, dicendo circa l'ex direttore della CIA Allen Dulles: "Dulles aveva deciso di non lasciare il futuro dell'Agenzia nelle mani del Congresso o del Presidente." Cosa ha reso Dulles abbastanza potente da rischiare una tale decisione?
MB: I clienti Dulles erano i banchieri e le grandi società, che erano in ottimi rapporti d'affari con la Germania nazista negli anni '30 e anche durante la guerra. Alcuni di loro, come Prescott Bush - nonno di George W. - sono stati incriminati per "aver collaborato con il nemico", e Allen Dulles, capo della OSS in Svizzera durante la guerra, ha organizzato un sacco di questi rapporti. Ha organizzato l'integrazione segreta del capo delle spie naziste Reinhard Gehlen e di alcune centinaia di suoi ufficiali delle SS nell'esercito degli Stati Uniti e la costituzione dell'apparato CIA. Tra il 1945, quando l'OSS è stato smantellato e il 1947 quando la CIA è stata fondata, ha fatto tutto in privato - senza alcuna posizione ufficiale - dal suo ufficio al "Council on Foreign Relations."
LS: Sarebbe stato più appropriato che Dulles fosse stato interrogato per quanto riguarda la morte di Kennedy, invece di essere stato la mente dietro la Commissione Warren?
MB: E' una perfetta ironia, o meglio, un grande cinismo, il fatto che il pupazzo dei petrolieri del Texas, Lyndon B. Johnson, per aver incaricato Dulles di gestire la Commissione. Ma dal momento che ha funzionato così bene hanno provato di nuovo, questa volta senza successo, di avere "Bloody Henry" Kissinger a gestire la Commissione per l'11 settembre. A mio parere Dulles è uno dei principali sospettati dell'omicidio Kennedy e avrebbe dovuto essere processato immediatamente.
LS: Come hanno fatto sia la CIA che l'FBI a indurre in errore la Commissione Warren in vari modi?
MB: Il risultato della Commissione è stato chiaro fin dall'inizio, la Commissione non ha fatto nessuna indagine diretta, e dipendeva dai dati forniti dall'FBI. Hoover sapeva delle numerose tracce lasciate dalla CIA, nel caso, sapeva che avevano portato prove false di viaggi fatti da Oswald in Messico per accusarlo di essere comunista - e ha concluso solo due giorni dopo la sparatoria che c'era solo il tiratore solitario Lee Harvey Oswald.
Hoover odiava i Kennedy, in particolare il suo capo Robert F Kennedy, ed era il colpevole principale nell'incastrare Oswald e nel coprire il caso. La CIA ha organizzato le prove false per quella che Peter Dale Scott ("La Politica sommersa e la morte di JFK") chiama la fase 1 della copertura, il collegamento "comunista", che ha permesso a Johnson - gridando al pericolo di una guerra nucleare - di fare pressione sui membri della commissione per far loro prendere posizione, e per assicurarsi del successo della fase 2 della e il risultato della loro pseudo-inchiesta: lo squilibrato solitario matto Oswald.
LS: Un sospetto solito nella "letteratura della cospirazione su JFK" è la mafia. Nel suo libro lei scrive che non sempre ha senso distinguere tra la criminalità organizzata e la CIA. Come è arrivato a questa conclusione?
MB: Dal "Progetto Luciano" nel 1943 - l'aiuto del boss della mafia imprigionato Lucky Luciano, all'invasione della Sicilia - la mafia è diventata lo strumento preferito della CIA per le operazioni segrete e generare fondi neri dal business della droga. Dovunque arrivava l'esercito USA o la CIA stava facendo "cambiamenti di regime", i soldi della droga erano essenziali per il finanziamento delle operazioni, dal Sud Est asiatico negli anni '60 fino ad oggi in Afghanistan. E dal momento che Langley non può vendere la roba direttamente, hanno bisogno dei mafiosi per farlo - e ottenere la loro quota per finanziare i signori della guerra / combattenti per la libertà/ terroristi ...
LS: Posso chiederle di parlare un po' a questo proposito della Permindex (Permanent Industrial Exposition), per favore?
MB: La Permindex è stata una società di copertura per la CIA, l'MI6 e il Mossad e una linea per il riciclaggio di denaro e il traffico d'armi. Hanno lavorato insieme alla banca Meyer Lansky in Svizzera, che era gestita da Tibor Rosenbaum, che ha gestito la maggior parte del traffico d'armi del Mossad.
LS: Jim Garrison stava andando in generale nella giusta direzione?
MB: Certo, perché Clay Shaw, proprietario del New Orleans International Trade Mart e uno dei direttori di Permindex, stava chiaramente lavorando con la CIA. Ecco perché il caso di Garrison è stato sabotato da Washington fin dall'inizio.
LS: Perché è importante il fatto che CIA avesse su Lee Harvey Oswald un "file 201" (si apriva un file 201 per chi era sospettato di essere passato al servizio dell'URSS - ndt)?
MB: John Newman ("Oswald e la CIA") ha fatto notevoli ricerche su come la CIA ha manipolato i suoi file su Oswald e creato un falso "file 201" da presentare alla Commissione Warren, mostrando che non avevano praticamente nulla su di lui prima del 1962. Questo è chiaramente impossibile, dopo la defezione di Oswald in URSS nel 1959. La causa più probabile di questa manipolazione è che Oswald era parte del programma "falso disertore" diretto da JJ Angelton, il capo del controspionaggio.
LS: Si sta sostenendo che se Lee Harvey Oswald fosse stato davvero l'unico responsabile per la morte di Kennedy, il caso sarebbe stato risolto al di là di ogni ragionevole dubbio. Perché?
MB: Tra tutti i crimini, l'omicidio è quello con il maggior numero di casi risolti dai tribunali. Non ci sarebbe stato alcun bisogno di tutte le coperture degli ultimi 50 anni, se Lee Harvey Oswald fosse stato un pazzo solitario.
LS: Inoltre, si sta sostenendo che Oswald sarebbe stato assolto dall'accusa di aver ucciso Kennedy, se fosse sopravvissuto. Perché?
MB: Anche Gerald Posener, l'autore di "Case Closed" - l'apologia delle conclusioni della Commissione Warren -, lo sta dicendo. Non vi è alcuna prova concreta che Oswald fosse al 5° piano, quando la sparatoria ha avuto luogo, non ci sono prove che il fucile "Mannlicher", che aveva ordinato per posta, abbia sparato quel giorno, non ci sono prove concrete che abbia ucciso l'agente Tippit, perché i testimoni hanno visto due uomini a sparare contro di lui ... e così via. Oswald avrebbe lasciato il tribunale da uomo libero.
LS: Perché era necessario che Jack Ruby uccidesse Oswald? E inoltre, si conoscevano tra loro?
MB: Si conoscevano bene, e dato che Oswald era una risorsa di FBI e CIA, doveva essere messo a tacere prima che potesse parlare.
LS: Non c'era solo il piano per uccidere Kennedy a Dallas, ma ce n'era almeno un altro in programma per una visita di Kennedy a Chicago, giusto?
MB: Sì, c'era un complotto pianificato a Chicago con evidenti parallelismi con quello che è successo a Dallas - con un ex-Marine preparato come capro espiatorio, che ottenne un posto di lavoro in un edificio alto sul percorso che il corteo doveva percorrere un po' di settimane prima, e che si era addestrato con gli esuli cubani come Oswald. Per caso i tiratori scelti sono stati avvistati da un albergatore e la visita di Chicago è stato annullata.
LS: Perché JFK morì il 22 novembre 1963 ?
MB: JFK aveva fatto un cambiamento radicale, da presidente, dal un classico freddo guerriero a una politica di riconciliazione e di pace. Aveva fatto arrabbiare i nemici in campo militare nella CIA e quando ha annunciato alla fine della guerra fredda, nel suo discorso del 10 giugno 1963, si è condannato a morte.
LS: Può dirci qualcosa riguardo il ruolo dei servizi segreti e le forze armate Usa nell'assassinio?
MB: Gli uomini dei servizi segreti erano per lo più sudisti, che rifiutavano profondamente la politica dei diritti civili di JFK. Hanno gestito la sicurezza a Dallas in modo molto blando e vi è una probabilità che alcuni di questi uomini sono stati convinti a farlo. I ricordi di Abraham Bolden, il primo afro-americano che JFK ha portato ai servizi segreti di nel 1961, dice che quando ha provato a contattare la Commissione Warren per parlare dell'atteggiamento razzista dei suoi colleghi, è stato incriminato da falsi testimoni corrotti e incarcerato. I militari hanno svolto un ruolo cruciale nella falsa autopsia e radiografie fatte nell'ospedale di Bethseda a Washington DC e la testimonianza dei medici. Il Generale Curtis LeMay, capo di stato maggiore e uno dei più duri oppositori della politica di pace di JFK, era presente nella sala delle autopsie di Bethseda, fumando un sigaro! Credo che la sua presenza non sia un caso.
L'intelligence militare ha avuto un ruolo cruciale a Dallas - i primi interrogatori di Marina Oswald non erano della polizia di Dallas, ma di ufficiali di intelligence militare, che hanno anche fornito un traduttore di dubbia serietà per le sue testimonianze, che hanno contribuito a incastrare Oswald, in primo luogo.
LS: Da dove sono venuti i fondi per il colpo di stato?
MB: I petrolieri del Texas e miliardari HL Hunt e Clint Murchison sono i più probabili finanziatori, anche se non ci sono prove per questo. Hanno pagato per l'annuncio sul giornale Dallas il giorno prima della visita, che indicava Kennedy come comunista e traditore. Odiavano profondamente JFK e avevano Lyndon Johnson in tasca, la loro assicurazione che tutto sarebbe stato coperto in modo corretto.
LS: Quante persone hanno perso la vita nel corso degli anni in relazione all'assassinio di Kennedy?
MB: Un nuovo libro ben documentato di Richard Belzer ("Hit List") elenca 1.400 persone con una connessione con l'omicidio e nei primi tre anni dopo l'assassinio 33 di loro sono morti per cause non naturali. La probabilità che questo accada per caso è di 1 su 137 miliardi.
LS: Era fondamentalmente la mentalità di destra, fascista e razzista negli Stati Uniti che ha vinto il colpo di stato del 22 novembre 1963?
MB: Sì. E a Dallas, in Texas questi fascisti di destra, che si definivano "patrioti", giocavano in casa.
LS: Come sarebbe stata la storia della "guerra fredda" se la corsa agli armamenti nucleari fosse finita nel secondo mandato di Kennedy? Sarebbe caduto prima il muro di Berlino?
MB: Dopo lo stop dei test nucleari, JFK annunciò ai suoi confidenti che sarebbe andato a Mosca, dopo la rielezione, per negoziare un trattato di pace. In pubblico aveva già annunciato di voler fermare la corsa agli armamenti, al fine di porre fine alla guerra fredda. In un memorandum della National Action Security aveva parlato di una collaborazione con i russi nello spazio. Dopo lo scambio di lettere segrete con Krusciov, che ha concluso la crisi dei missili, era in buoni rapporti con il leader sovietico, che al Cremlino aveva chiesto allo stesso modo il disarmo. La morte di JFK ha incoraggiato gli estremisti sovietici a sbarazzarsi di lui. Con Kennedy vivo, Kruscev sarebbe rimasto al potere e la guerra fredda avrebbe potuto essere conclusa negli anni '60.
LS: Perché la morte di JFK ha ancora importanza?
MB: E' il crimine più importante della seconda metà del 20° secolo, è ancora irrisolto e ha segnato in un certo modo la fine della Repubblica americana. Da allora il complesso finanziario-militare-industriale ha comandato e nessun presidente dopo JFK ha avuto le palle per sfidarlo. Vi è, nelle parole di Gore Vidal, "un sistema con un unico partito e due destre", ci sono i grandi media che fanno il lavaggio del cervello alla popolazione 24 ore al giorno e promuovono le guerre per il dominio imperiale globale, ci sono operazioni segrete in tutto il mondo per garantire questo predominio - e questo andrà avanti finché la verità sull'operazione segreta, il colpo di stato, contro la presidenza di JFK viene tenuta nascosta.
LS: La ringrazio molto per il suo tempo, Sig. Broeckers!
Lars Schall
Fonte: www.larsschall.com
Link: http://www.larsschall.com/2013/08/20/jfks-death-marked-the-end-of-the-american-republic/
20.08.2013
L'assassinio di JFK ha segnato la fine della Repubblica americana
In occasione della pubblicazione del suo ultimo libro, l'autore tedesco Mathias Broeckers racconta l'assassinio di John F. Kennedy a Dallas, Texas, il 22 novembre 1963, che vede come un colpo di stato che non è mai stato rovesciato.
Intervista a Martin Broeckers, autore di JFK: “Colpo di Stato in America”
Mathias Broeckers, nato nel 1954, è un giornalista investigativo tedesco e autore di più di dieci libri, molti dei quali relativi agli argomenti di droga, terrorismo e politica sommersa. Lavora per il giornale quotidiano tedesco TAZ e la webzine Telepolis. Il suo ultimo libro, "JFK: Staatsstreich in Amerika" ("JFK: Colpo di Stato in America"), è stato pubblicato questo mese di agosto in Germania dalla Westend Verlag di Francoforte.
Lars Schall: Mr. Broeckers, uno scrittore che è autore di un libro sull'assassinio di John F. Kennedy che non segue il verdetto della storia ufficiale deve affrontare il problema di essere condannato in via immediata come un "teorico della cospirazione" che si impegna in "teorie della cospirazione". Posso chiedere all'inizio di questa intervista di spiegare ai nostri lettori che quei critici - consapevolmente o inconsapevolmente - stanno agendo esattamente secondo il "copione" della CIA?
Mathias Broeckers: Nel gennaio del 1967, poco dopo che Jim Garrison di New Orleans aveva iniziato a perseguire la presenza della CIA dietro il delitto, la CIA pubblicò un promemoria per tutte le sue stazioni, suggerendo l'uso del termine "teorici della cospirazione" per tutti quelli che criticavano i risultati del Rapporto Warren. Fino ad allora la stampa e il pubblico avevano per lo più usato il termine "teorie dell'omicidio" quando si trattava di visioni alternative al "pazzo solitario" Lee Harvey Oswald. Ma con questo memo ciò è cambiato e molto presto "teorie della cospirazione" è diventato quello che è fino ad oggi: un termine per infangare, denunciare e diffamare chiunque osi parlare di qualsiasi crimine commesso dai servizi dello Stato, militari o di intelligence. Prima di Edward Snowden chiunque avesse affermato una sorta di sorveglianza totale di internet e del traffico telefonico sarebbe stato considerato un fissato della cospirazione; oggi tutti hanno un'altra opinione.
LS: Che cosa si vede come il primo motivo per avere ucciso Kennedy?
MB: Per sintetizzare la lunga storia, che ho elaborato nel libro: JFK aveva fatto passi definitivi per porre fine alla guerra fredda. Aveva negato il coinvolgimento dell'esercito nella Baia dei Porci, che aveva ereditato dal suo predecessore, aveva risolto la crisi dei missili a Cuba, attraverso il contatto diretto e segreto con il leader sovietico Kruscev, aveva assicurato uno stop ai test nucleari con i sovietici e aveva ordinato il ritiro dal Vietnam. Tutto questo contro la volontà dei militari, della CIA, e anche di molti membri della sua amministrazione.
LS: se uno guarda il crimine dal punto di vista del "movente, mezzo, opportunità", quali di questi gruppi sono i colpevoli più probabili? Alcuni dei soliti sospetti possono aver avuto un movente, ma né i mezzi né la possibilità, giusto?
MB: Sì. Questo è un punto cruciale con molte teorie su JFK. Un sacco di gente ha avuto motivazioni, sia i comunisti incalliti in Russia, Cina, Cuba, sia gli israeliani a causa della dismissione da parte di JFK delle armi nucleari in Israele, sia la Federal Reserve a causa della sua idea di un nuovo dollaro con copertura in argento, la mafia a causa della sua rinuncia a invadere Cuba per riavere indietro i loro casinò e bordelli, i sudisti razzisti a causa del suo impegno per i diritti civili ... ma nessuno di loro aveva i mezzi e le opportunità per l'omicidio e, soprattutto, tutti i mezzi per coprire il tutto negli anni.
LS: Quale gruppo ha avuto i necessari elementi di "mezzi e opportunità" a disposizione?
MB: solo la CIA e l'esercito per la realizzazione, e l'FBI e l'amministrazione Johnson per la copertura. Un attimo dopo la sparatoria, un poliziotto corse verso la collinetta erbosa, pistola alla mano, e fermò un uomo che era lì, chiedendo i suoi documenti. L'uomo mostrò un tesserino dei servizi segreti e il poliziotto lo lasciò andare. Molti altri uomini sulla Dealey Plaza hanno mostrato tesserini dei servizi segreti che sembravano veri quando richiesti dai poliziotti - ma non c'erano uomini dei servizi segreti piazzati sulla collinetta o nella piazza quel giorno.
Questi tesserini sono falsi, ma l'FBI e la Commissione Warren non indagò a questo riguardo per nulla. Solo negli anni '80 è venuto fuori chi era responsabile per la stampa di quei tesserini dei Servizi Segreti: era la Divisione Tecnica della CIA, presieduta da Sidney Gottlieb, famoso per il progetto "MK Ultra". Questo fatto da solo esclude che la mafia, i russi, i cubani, i cinesi o altri assassini autonomi abbiano fatto questo di proprio conto. E anche se questi gruppi fossero stati in grado di ottenere tesserini autentici dei Servizi Segreti - il fatto che questa contraffazione non è stata indagata, porta immediatamente l'FBI di Hoover in cima agli indagati.
LS: Un punto cruciale per quanto riguarda la copertura del crimine è il rapporto autoptico falso - anche in relazione ai "mezzi e opportunità". Può spiegarcelo meglio?
MB: Il ARRB (Assassination Records Review Board) ha stabilito al di là di ogni dubbio che l'autopsia e le radiografie, che sono negli archivi nazionali, sono stati manipolati. Nessun mafioso, banchiere o cubano sarebbe stato in grado di farlo. Questi falsi sono stati fatti presso l'ospedale militare di Bethseda, dove l'autopsia di JFK è stata supervisionata da Curtis LeMay, il capo di stato maggiore e uno dei nemici più accaniti di JFK. Era in vacanza a pescare, quando la sparatoria di Dallas è successa e è tornato a Washington subito - non per una emergenza militare, ma per sedersi nella sala autopsie e fumare un sigaro! Le false immagini e radiografie, che sono stati presentati ad ogni ricercatore, da allora, sono una delle ragioni principali per cui la "teoria del proiettile magico" poteva reggere per così tanto tempo. Solo i militari, da cui sono state fatte queste foto e radiografie, erano in grado di organizzare questi falsi e metterli in archivio.
LS: Un altro punto importante è la manomissione del il cosiddetto "film di Zapruder". Perché è così?
MB: Anche grazie al ARRB ci sono un sacco di prove che il film è stato manomesso il giorno dopo l'assassinio. Tuttavia, anche l'attuale "originale" sembra mostrare chiaramente un colpo da davanti, dalla collinetta erbosa - dato che il falso non era perfetto. Il fatto che alla Commissione Warren è stato mostrato solo una brutta copia in bianco e nero indica che gli autori erano consapevoli di ciò. Che il film di Zapruder è stato acquistato dal gruppo Time/life e tenuto segreta al pubblico per anni, come il film di Nix-acquistato dalla United Press e scomparso - indica la colpevolezza dei media nella copertura.
LS: Tornando alla CIA, pensa che la CIA si era separata dalla supervisione governativa nel corso degli anni 50 e 60, o sarebbe più corretto affermare che l'Agenzia era in realtà uno strumento degli interessi finanziari fin dall'inizio? O detto più schiettamente: è stato mai previsto un controllo democratico?
MB: In generale, i servizi di intelligence e la democrazia e sono antagonisti, la democrazia dipende dalla trasparenza e servizi di intelligence dal suo opposto. Perciò il controllo democratico, del congresso e governativo sono sempre stati un compromesso abbastanza malandato. Il camuffamento della CIA fin dall'inizio è stato che si trattava di un servizio per raccogliere informazioni, di centralizzare la raccolta di informazioni dei diversi altri servizi e di tenere informato il presidente. Il compito principale della CIA erano e sono operazioni segrete, e perché tali operazioni dipendono dalla possibilità di essere negate, erano soliti all'inizio di informare il presidente - se lo si faceva - solo in minima parte. Dal momento che il "padre" della CIA Allen Dulles era un Avvocato di Wall Street e suo fratello John Foster guidava la politica estera, le operazioni sotto copertura sono state un affare di famiglia gestito dai fratelli Dulles e i loro clienti di Wall Street. Questo è quello a cui JFK cercò di porre termine e quello che lo ha condannato a morte.
LS: Stai citando il giornalista investigativo Joseph Trento, dicendo circa l'ex direttore della CIA Allen Dulles: "Dulles aveva deciso di non lasciare il futuro dell'Agenzia nelle mani del Congresso o del Presidente." Cosa ha reso Dulles abbastanza potente da rischiare una tale decisione?
MB: I clienti Dulles erano i banchieri e le grandi società, che erano in ottimi rapporti d'affari con la Germania nazista negli anni '30 e anche durante la guerra. Alcuni di loro, come Prescott Bush - nonno di George W. - sono stati incriminati per "aver collaborato con il nemico", e Allen Dulles, capo della OSS in Svizzera durante la guerra, ha organizzato un sacco di questi rapporti. Ha organizzato l'integrazione segreta del capo delle spie naziste Reinhard Gehlen e di alcune centinaia di suoi ufficiali delle SS nell'esercito degli Stati Uniti e la costituzione dell'apparato CIA. Tra il 1945, quando l'OSS è stato smantellato e il 1947 quando la CIA è stata fondata, ha fatto tutto in privato - senza alcuna posizione ufficiale - dal suo ufficio al "Council on Foreign Relations."
LS: Sarebbe stato più appropriato che Dulles fosse stato interrogato per quanto riguarda la morte di Kennedy, invece di essere stato la mente dietro la Commissione Warren?
MB: E' una perfetta ironia, o meglio, un grande cinismo, il fatto che il pupazzo dei petrolieri del Texas, Lyndon B. Johnson, per aver incaricato Dulles di gestire la Commissione. Ma dal momento che ha funzionato così bene hanno provato di nuovo, questa volta senza successo, di avere "Bloody Henry" Kissinger a gestire la Commissione per l'11 settembre. A mio parere Dulles è uno dei principali sospettati dell'omicidio Kennedy e avrebbe dovuto essere processato immediatamente.
LS: Come hanno fatto sia la CIA che l'FBI a indurre in errore la Commissione Warren in vari modi?
MB: Il risultato della Commissione è stato chiaro fin dall'inizio, la Commissione non ha fatto nessuna indagine diretta, e dipendeva dai dati forniti dall'FBI. Hoover sapeva delle numerose tracce lasciate dalla CIA, nel caso, sapeva che avevano portato prove false di viaggi fatti da Oswald in Messico per accusarlo di essere comunista - e ha concluso solo due giorni dopo la sparatoria che c'era solo il tiratore solitario Lee Harvey Oswald.
Hoover odiava i Kennedy, in particolare il suo capo Robert F Kennedy, ed era il colpevole principale nell'incastrare Oswald e nel coprire il caso. La CIA ha organizzato le prove false per quella che Peter Dale Scott ("La Politica sommersa e la morte di JFK") chiama la fase 1 della copertura, il collegamento "comunista", che ha permesso a Johnson - gridando al pericolo di una guerra nucleare - di fare pressione sui membri della commissione per far loro prendere posizione, e per assicurarsi del successo della fase 2 della e il risultato della loro pseudo-inchiesta: lo squilibrato solitario matto Oswald.
LS: Un sospetto solito nella "letteratura della cospirazione su JFK" è la mafia. Nel suo libro lei scrive che non sempre ha senso distinguere tra la criminalità organizzata e la CIA. Come è arrivato a questa conclusione?
MB: Dal "Progetto Luciano" nel 1943 - l'aiuto del boss della mafia imprigionato Lucky Luciano, all'invasione della Sicilia - la mafia è diventata lo strumento preferito della CIA per le operazioni segrete e generare fondi neri dal business della droga. Dovunque arrivava l'esercito USA o la CIA stava facendo "cambiamenti di regime", i soldi della droga erano essenziali per il finanziamento delle operazioni, dal Sud Est asiatico negli anni '60 fino ad oggi in Afghanistan. E dal momento che Langley non può vendere la roba direttamente, hanno bisogno dei mafiosi per farlo - e ottenere la loro quota per finanziare i signori della guerra / combattenti per la libertà/ terroristi ...
LS: Posso chiederle di parlare un po' a questo proposito della Permindex (Permanent Industrial Exposition), per favore?
MB: La Permindex è stata una società di copertura per la CIA, l'MI6 e il Mossad e una linea per il riciclaggio di denaro e il traffico d'armi. Hanno lavorato insieme alla banca Meyer Lansky in Svizzera, che era gestita da Tibor Rosenbaum, che ha gestito la maggior parte del traffico d'armi del Mossad.
LS: Jim Garrison stava andando in generale nella giusta direzione?
MB: Certo, perché Clay Shaw, proprietario del New Orleans International Trade Mart e uno dei direttori di Permindex, stava chiaramente lavorando con la CIA. Ecco perché il caso di Garrison è stato sabotato da Washington fin dall'inizio.
LS: Perché è importante il fatto che CIA avesse su Lee Harvey Oswald un "file 201" (si apriva un file 201 per chi era sospettato di essere passato al servizio dell'URSS - ndt)?
MB: John Newman ("Oswald e la CIA") ha fatto notevoli ricerche su come la CIA ha manipolato i suoi file su Oswald e creato un falso "file 201" da presentare alla Commissione Warren, mostrando che non avevano praticamente nulla su di lui prima del 1962. Questo è chiaramente impossibile, dopo la defezione di Oswald in URSS nel 1959. La causa più probabile di questa manipolazione è che Oswald era parte del programma "falso disertore" diretto da JJ Angelton, il capo del controspionaggio.
LS: Si sta sostenendo che se Lee Harvey Oswald fosse stato davvero l'unico responsabile per la morte di Kennedy, il caso sarebbe stato risolto al di là di ogni ragionevole dubbio. Perché?
MB: Tra tutti i crimini, l'omicidio è quello con il maggior numero di casi risolti dai tribunali. Non ci sarebbe stato alcun bisogno di tutte le coperture degli ultimi 50 anni, se Lee Harvey Oswald fosse stato un pazzo solitario.
LS: Inoltre, si sta sostenendo che Oswald sarebbe stato assolto dall'accusa di aver ucciso Kennedy, se fosse sopravvissuto. Perché?
MB: Anche Gerald Posener, l'autore di "Case Closed" - l'apologia delle conclusioni della Commissione Warren -, lo sta dicendo. Non vi è alcuna prova concreta che Oswald fosse al 5° piano, quando la sparatoria ha avuto luogo, non ci sono prove che il fucile "Mannlicher", che aveva ordinato per posta, abbia sparato quel giorno, non ci sono prove concrete che abbia ucciso l'agente Tippit, perché i testimoni hanno visto due uomini a sparare contro di lui ... e così via. Oswald avrebbe lasciato il tribunale da uomo libero.
LS: Perché era necessario che Jack Ruby uccidesse Oswald? E inoltre, si conoscevano tra loro?
MB: Si conoscevano bene, e dato che Oswald era una risorsa di FBI e CIA, doveva essere messo a tacere prima che potesse parlare.
LS: Non c'era solo il piano per uccidere Kennedy a Dallas, ma ce n'era almeno un altro in programma per una visita di Kennedy a Chicago, giusto?
MB: Sì, c'era un complotto pianificato a Chicago con evidenti parallelismi con quello che è successo a Dallas - con un ex-Marine preparato come capro espiatorio, che ottenne un posto di lavoro in un edificio alto sul percorso che il corteo doveva percorrere un po' di settimane prima, e che si era addestrato con gli esuli cubani come Oswald. Per caso i tiratori scelti sono stati avvistati da un albergatore e la visita di Chicago è stato annullata.
LS: Perché JFK morì il 22 novembre 1963 ?
MB: JFK aveva fatto un cambiamento radicale, da presidente, dal un classico freddo guerriero a una politica di riconciliazione e di pace. Aveva fatto arrabbiare i nemici in campo militare nella CIA e quando ha annunciato alla fine della guerra fredda, nel suo discorso del 10 giugno 1963, si è condannato a morte.
LS: Può dirci qualcosa riguardo il ruolo dei servizi segreti e le forze armate Usa nell'assassinio?
MB: Gli uomini dei servizi segreti erano per lo più sudisti, che rifiutavano profondamente la politica dei diritti civili di JFK. Hanno gestito la sicurezza a Dallas in modo molto blando e vi è una probabilità che alcuni di questi uomini sono stati convinti a farlo. I ricordi di Abraham Bolden, il primo afro-americano che JFK ha portato ai servizi segreti di nel 1961, dice che quando ha provato a contattare la Commissione Warren per parlare dell'atteggiamento razzista dei suoi colleghi, è stato incriminato da falsi testimoni corrotti e incarcerato. I militari hanno svolto un ruolo cruciale nella falsa autopsia e radiografie fatte nell'ospedale di Bethseda a Washington DC e la testimonianza dei medici. Il Generale Curtis LeMay, capo di stato maggiore e uno dei più duri oppositori della politica di pace di JFK, era presente nella sala delle autopsie di Bethseda, fumando un sigaro! Credo che la sua presenza non sia un caso.
L'intelligence militare ha avuto un ruolo cruciale a Dallas - i primi interrogatori di Marina Oswald non erano della polizia di Dallas, ma di ufficiali di intelligence militare, che hanno anche fornito un traduttore di dubbia serietà per le sue testimonianze, che hanno contribuito a incastrare Oswald, in primo luogo.
LS: Da dove sono venuti i fondi per il colpo di stato?
MB: I petrolieri del Texas e miliardari HL Hunt e Clint Murchison sono i più probabili finanziatori, anche se non ci sono prove per questo. Hanno pagato per l'annuncio sul giornale Dallas il giorno prima della visita, che indicava Kennedy come comunista e traditore. Odiavano profondamente JFK e avevano Lyndon Johnson in tasca, la loro assicurazione che tutto sarebbe stato coperto in modo corretto.
LS: Quante persone hanno perso la vita nel corso degli anni in relazione all'assassinio di Kennedy?
MB: Un nuovo libro ben documentato di Richard Belzer ("Hit List") elenca 1.400 persone con una connessione con l'omicidio e nei primi tre anni dopo l'assassinio 33 di loro sono morti per cause non naturali. La probabilità che questo accada per caso è di 1 su 137 miliardi.
LS: Era fondamentalmente la mentalità di destra, fascista e razzista negli Stati Uniti che ha vinto il colpo di stato del 22 novembre 1963?
MB: Sì. E a Dallas, in Texas questi fascisti di destra, che si definivano "patrioti", giocavano in casa.
LS: Come sarebbe stata la storia della "guerra fredda" se la corsa agli armamenti nucleari fosse finita nel secondo mandato di Kennedy? Sarebbe caduto prima il muro di Berlino?
MB: Dopo lo stop dei test nucleari, JFK annunciò ai suoi confidenti che sarebbe andato a Mosca, dopo la rielezione, per negoziare un trattato di pace. In pubblico aveva già annunciato di voler fermare la corsa agli armamenti, al fine di porre fine alla guerra fredda. In un memorandum della National Action Security aveva parlato di una collaborazione con i russi nello spazio. Dopo lo scambio di lettere segrete con Krusciov, che ha concluso la crisi dei missili, era in buoni rapporti con il leader sovietico, che al Cremlino aveva chiesto allo stesso modo il disarmo. La morte di JFK ha incoraggiato gli estremisti sovietici a sbarazzarsi di lui. Con Kennedy vivo, Kruscev sarebbe rimasto al potere e la guerra fredda avrebbe potuto essere conclusa negli anni '60.
LS: Perché la morte di JFK ha ancora importanza?
MB: E' il crimine più importante della seconda metà del 20° secolo, è ancora irrisolto e ha segnato in un certo modo la fine della Repubblica americana. Da allora il complesso finanziario-militare-industriale ha comandato e nessun presidente dopo JFK ha avuto le palle per sfidarlo. Vi è, nelle parole di Gore Vidal, "un sistema con un unico partito e due destre", ci sono i grandi media che fanno il lavaggio del cervello alla popolazione 24 ore al giorno e promuovono le guerre per il dominio imperiale globale, ci sono operazioni segrete in tutto il mondo per garantire questo predominio - e questo andrà avanti finché la verità sull'operazione segreta, il colpo di stato, contro la presidenza di JFK viene tenuta nascosta.
LS: La ringrazio molto per il suo tempo, Sig. Broeckers!
Lars Schall
Fonte: www.larsschall.com
Link: http://www.larsschall.com/2013/08/20/jfks-death-marked-the-end-of-the-american-republic/
20.08.2013
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